VINCENZO D’ALTRI
Cronaca

Morto l’imprenditore edile Cucchi La sua azienda aveva 51 anni

Conosciuto per molte opere nei Comuni del Cesenate. I funerali domani alle 14,30 nella chiesa di Calisese

di Vincenzo D’Altri

Lutto nel settore dell’edilizia: è venuto a mancare l’imprenditore Marino Cucchi, 72 anni, di Longiano, lo scorso anno la sua impresa edile aveva festeggiato i 50 anni di attività.

Cucchi è titolare della Edil Tubi di via Violetti, è componente del consiglio dell’Ance (associazione nazionale costruttori edili) ed è conosciuto nel Cesenate e nel Rubicone per le numerose opere pubbliche realizzate per conto dei Comuni.

E’ deceduto all’ospedale di Forlì per una grave malattia che lo affliggeva dal maggio dello scorso anno; lascia la moglie Augusta e i figli Lorin e Cinzia.

I funerali di Marino Cucchi si svolgeranno domani con la funzione religiosa che inizierà alle 14,30 nella Chiesa parrocchiale di Calisese poi seguirà la tumulazione nel cimitero di Badia di Longiano dove nella tomba della famiglia Cucchi sono già sepolti i nipoti Alex e Matteo, gemelli, deceduti entrambi in seguito ad incidenti stradali mentre erano in sella alle loro motociclette.

Alex morì nel 2020 all’età di 42 anni, era dipendente della Edil Tubi dello zio Marino Cucchi, e alcuni anni prima, nel 2011, era scomparso invece Matteo 33 anni.

La storia di Marino Cucchi è fatta di tanto lavoro manuale, di una profonda dedizione alla sua professione. Nel 1968 a 20 anni acquistò la sua prima betoniera e da solo si mise a fare piccoli lavori edili che gradualmente diventavano sempre più impegnativi proprio per l’affidabilità e la competenza che poteva garantire.

Negli anni ’80 e ’90, l’impresa di Marino Cucchi ebbe una forte espansione e arrivò ad avere alle dipendenze 15 muratori e ottenne importanti appalti di lavori nelle zone di Rimini, Forlì e Cesena, soprattutto dagli Enti pubblici per manutenzioni di edifici, ampliamento di cimiteri, costruzione di nuove scuole ed altre opere pubbliche.

Marino Cucchi era alla mano, aveva molti dei suoi amici a Gambettola ed era solito andare tutte le sere al bar della Stazione per la solita partita a carte. Di lui si ricorda il carattere socievole, ne viene sottolineata l’onestà nel lavoro, era corretto con i dipendenti e poco disponibile ai compromessi. Nelle discussioni non tralasciava mai di dire la propria opinione e in ogni contesto sapeva far valere le sue ragioni con motivi validi.