LUCA RAVAGLIA
Cronaca

Morire di lavoro. Tredici vittime nel 2023: "Situazione allarmante"

Il report della Cisl Romagna evidenza una diminuzione degli infortuni. Aumento del 25 per cento invece per le malattie professionali.

Morire di lavoro. Tredici vittime nel 2023: "Situazione allarmante"

Diminuisce in generale il numero degli infortuni sul lavoro, ma crescono purtroppo quelli con esiti mortali. Lo mostra un report stilato dalla Cisl Romagna, che indica due facce della stessa delicatissima medaglia, quella legata alla sicurezza sui posti di lavoro. I dati del 2023 rivelano in effetti una tendenza positiva nei primi dieci mesi dell’anno, con una riduzione significativa degli infortuni denunciati sia a livello regionale che provinciale. Tuttavia, secondo le analisi effettuate dalla Cisl, le criticità da affrontare restano importanti. In Emilia-Romagna, si legge nella nota diffusa dal sindacato, si è registrato un calo del 6,21% negli infortuni denunciati, con un totale di 64.546 casi. Nonostante questo miglioramento, i numeri rimangono dunque ancora elevati, sottolineando la necessità di continuare gli sforzi per garantire un ambiente di lavoro sicuro. Analizzando le province romagnole, la più virtuosa è quella di Ravenna, dove le denunce di infortuni sono diminuite del 4.85%, raggiungendo quota 5.732, mentre l’area di Forlì-Cesena ha evidenziato un calo del 3.61%, con 5.791 casi. Anche Rimini registra una flessione, nello specifico del 2.49%, con un totale di 4.303 denunce. Questi dati positivi sottolineano l’importanza delle misure di prevenzione adottate, ma al contempo mettono in luce la necessità di mantenere elevata l’attenzione. Tuttavia, preoccupano i dati riguardanti gli infortuni mortali: le segnalazioni di incidenti che hanno portato a un decesso sono state complessivamente 77 (+5) nella regione Emilia-Romagna, registrando un incremento del 6,94%.

Il dato peggiore è peraltro quello che riguarda i proprio il territorio di Cesena, dove si sono contati 13 morti, cinque in più rispetto al 2022. Ci sono stati invece miglioramenti a Ravenna (9 incidenti, -1 rispetto a 12 mesi fa) e Rimini, che con 2 casi ha dimezzato il dato dello scorso anno. Un ulteriore motivo di allarme è poi rappresentato dalle malattie professionali: anche in questo caso la maglia nera è per la nostra provincia: a Forlì-Cesena si è registrato infatti un incremento del 24,91%, a fronte di un ben più lieve rialzo riscontrato a Rimini (4,40%) e addirittura di un robusto calo (-39,61%) a Ravenna.

"L’incremento degli incidenti mortali mi preoccupa profondamente - ha dichiarato Gino Taraborelli, rappresentante per la sicurezza territoriale di Cisl Romagna -. Nonostante il calo degli infortuni denunciati, l’aumento del 6.94% di quelli con esiti mortali richiede una seria riflessione da parte di tutte le parti coinvolte, dalle aziende alle istituzioni. È cruciale che ci sia un impegno di tutti per garantire un ambiente di lavoro autenticamente sicuro. Anche l’aumento delle malattie professionali, soprattutto nella provincia di Forlì-Cesena e Rimini, richiede un’azione immediata e mirata. La sicurezza e la salute devono essere il fulcro di ogni decisione e strategia aziendale e per affrontare questa sfida è essenziale riconoscere il ruolo centrale dei lavoratori e delle lavoratrici. Valorizzarli significa coinvolgerli attivamente nella definizione delle politiche di sicurezza, sfruttando la loro esperienza per identificare i rischi".