Monossido di carbonio, quarant’anni fa la tragedia

Vittime le sorelle Brighi e il piccolo Franco Saponieri. I parenti: "Vi ricorderemo sempre"

Monossido di carbonio, quarant’anni fa la tragedia

Monossido di carbonio, quarant’anni fa la tragedia

Oggi cade il 40esimo anno da una delle tragedie che ha maggiormente colpito i cittadini di Cesena e Cesenatico.

L’11 marzo 1984 a Cesena, in un appartamento vicino al Ponte Vecchio, le sorelle Paola e Laura Brighi, rispettivamente di 43 e 39 anni, ed il figlio di quest’ultima Franco Saponieri di appena 8 anni, morirono a causa di una intossicazione da monossido di carbonio. In quei giorni tutti e tre spesso si sentivano male, accusavano dei malori e nausee, tant’è che si pensava a una forma di influenza o a un’altra malattia. Fino a quel terribile 11 marzo, quando vennero rinvenuti tutti e tre cadaveri dentro la casa.

Soltanto in seguito si scoprì del malfunzionamento della caldaia. Un muratore che aveva eseguito dei lavori sul tetto dell’edificio, aveva fatto finire dei calcinacci all’interno della canna fumaria, causando un malfunzionamento per cui il gas della combustione non veniva espulso correttamente. Il monossido di carbonio è un gas tossico, incolore, inodore e non irritante.

Ieri le sorelle di Paola e Laura hanno organizzato un momento di ritrovo per tutti i parenti, le amiche e gli amici più cari, alla chiesa di San Giuseppe a Cesenatico, dove vivono alcuni parenti stretti. "Vogliamo sempre ricordare Paola, Laura e il piccolo Franco – hanno detto i parenti – che noi tutti continuiamo ad abbracciare".

Giacomo Mascellani