Non c’è pace alle Terme Sant’Agnese, il complesso termale controllato dal Comune di Bagno di Romagna che detiene la maggioranza assoluta delle quote azionarie: il tentativo di conciliazione del 23 ottobre scorso presso l’Ispettorato del Lavoro di Forlì si è concluso con un nulla di fatto. Come noto nel 2021 ci fu un’ispezione che rilevò gravi mancanze e ricostruì la carriera di ogni dipendente certificando crediti nei confronti dell’azienda che vanno da poche centinaia a parecchie migliaia di euro ciascuno; finalmente a ogni dipendente è stato comunicata l’entità del credito, ma non come sarebbe maturato. Dopo l’offerta dell’azienda, giudicata ridicola, di cento euro a testa in cambio della totale rinuncia al credito, Terme Sant’Agnese ha rilanciato (pare dopo l’intervento del sindaco Enrico Spighi) proponendo di stralciare il debito versando il 20% della somma accertata dall’Ispettorato del Lavoro. Anche questa offerta è lontana dalla realtà dei crediti certificati dall’Ispettorato del Lavoro, ma non è stato possibile avviare una trattativa mancando le modalità di maturazione del credito. Tutto è stato quindi rinviato al 5 dicembre.
Della gestione di Terme Sant’Agnese si parlerà anche nella terza commissione del Consiglio comunale: sia Olinto Bergamaschi (Andare Oltre) che Enzo Montalti (Insieme per il futuro) ne hanno chiesto la convocazione un paio di settimane fa, ma ancora non è stata fissata la data per la riunione. Sullo sfondo ci sono i 227.000 euro di sanzioni comminate all’azienda dall’Ispettorato del Lavoro, in parte già pagati.
Ma c’è un’altra vicenda che denota il cattivo stato dell’organizzazione del lavoro a Terme Sant’Agnese; a renderla di dominio pubblico è stata l’azienda che ha affisso all’orologio marcatempo un avviso in cui invita i dipendenti ad avvisare tempestivamente le forze dell’ordine nel caso si ripetano incresciosi episodi come quelli già avvenuti. Pare che una donna che ha soggiornato in albergo se ne sia andata senza saldare il conto di qualche migliaio di euro; successivamente, insieme a un uomo, avrebbe minacciato una responsabile del servizio e altri dipendenti. Le minacce sarebbero avvenute all’esterno della struttura alberghiera, ma i riflessi sul personale, sia quello coinvolto direttamente che gli altri, sono facilmente intuibili.