
Mister Michele Mignani si è detto sorpreso del sesto posto in classifica
Tre vittorie nelle ultime 4 partite e un appetito di punti che è andato crescendo col passare delle settimane. Mancano 10 gare alla fine della stagione regolare, poi ci saranno i playoff, anche se in casa Cesena l’argomento è tabù e per ora si parla solo di salvezza, ormai a tiro dopo gli exploit esterni e la vittoria sulla Salernitana del weekend scorso al Manuzzi. Insomma, al Cavalluccio le cose stanno andando benino, Mignani ha l’intera squadra completamente a disposizione, vincere aiuta a lavorare al massimo durante la settimana. Lo scenario ideale per pensare di sbancare anche Brescia questa stasera.
"Vittorie e sconfitte spesso nascono da episodi, lo dimostra la gara vinta con la Salernitana. Col rigore parato e il nostro gol immediato. Episodi che hanno incanalato la partita. Stasera sarà lo stesso perchè affrontiamo un avversario tosto, ben allenato. A volte le statistiche traggono in inganno ed è il caso del Brescia. Guidato da un allenatore esperto e bravo, lo scorso anno praticamente la stessa squadra disputò i playoff, quindi mi aspetto un match complicato e difficile coi punti che hanno un peso importante per entrambe". Naturalmente pesano di più per i lombardi, invischiati nella lotta di fondo, certo meno tranquilli dei bianconeri. "Mi aspettavo di essere sesto a dieci gare dal termine? Non mi pongo obiettivi e non creo aspettative, sono solito giocare e poi verificare a fine campionato dove siamo. Sarà così anche quest’anno. Ora vinciamo senza i gol degli attaccanti, spero che da stasera ricomincino a segnare anche loro, soprattutto Shpendi, se lo merita per l’impegno che ci mette in partita e negli allenamenti".
Lui e Klinsmann stanno attraversando un periodo di opposte motivazioni, del portiere si fa un gran dire. "E’ un ragazzo con la testa sulle spalle – continua il tecnico del Cesena – chiaro che dopo aver parato il rigore è sulla
cresta dell’onda, ma ricordo anche le parate di Cremona. Lui e Cristian sono due ragazzi sani, umili, entrambi hanno capito che il calcio va a momenti. Occorre imparare a gestire al meglio le soddisfazioni e anche qualche delusione. Si sa che l’attaccante vive per il gol e se questo manca da un po’ c’è sofferenza, ma Cristian sa che prima o poi tornerà a gonfiare la rete con regolarità".
Momento d’oro anche perché l’infermeria è completamente vuota, capita raramente. "Anche Adamo si è regolarmente allenato in settimana e quindi è completamente ristabilito ed è a disposizione. Può giocare dall’inizio, deciderò all’ultimo. Ribadisco un concetto che ho già espresso: questi ragazzi stanno mettendo in grande difficoltà il loro allenatore per le scelte. Meriterebbero di giocare tutti sin dall’inizio per impegno, preparazione, forma. Ormai siamo a un livello per cui ho davvero difficoltà a metterne in campo undici lasciando fuori gli altri. Naturalmente non mi lamento del brodo grasso, è una situazione che ogni allenatore si augura perchè può scegliere come meglio crede". Come al solito formazione top secret. "Ma perché in questo momento non la so neanche io. Decido a poche ore dalla partita e naturalmente sono i ragazzi i primi a saperla. Posso solo dire di essere felice di avere tante soluzioni alternative, a centrocampo e in attacco posso sbizzarrirmi a seconda anche del tipo di avversario e di come si mette la gara".
Daniele Zandoli