ANDREA ALESSANDRINI
Cronaca

Meno auto e la pronta consegna è una rarità

La difficile situazione delle concessionarie. "Col Covid produzione diminuita e attese fino a cinque mesi, così prende piede l’usato"

di Andrea Alessandrini

Uno scenario nuovo che si sta cristallizzando, figlio del Covid, quello nelle concessionarie cesenati di automobili, su cui grava la crisi del mercato che stenta a ripartire. In Italia in luglio sono stati immatricolati 110.922 veicoli, il 19,4% in meno dello stesso mese del 2020 . Sulla domanda pesano fattori negativi, tra cui l’esaurimento dei fondi per gli incentivi alla rottamazione e la crisi dei chip che sta penalizzando la disponibilità di prodotto e allungando i tempi di attesa. Nelle concessionarie, quando c’è immediata disponibilità, si trovano perlopiù modelli base spartani, in luogo di quelli superaccessoriati prevalenti ante-pandemia.

"È cambiato anche il nostro mondo – entra nel merito Giorgio Piacentini, titolare della concessionaria Comac (Citroen e Suzuki) –. Dopo che per vent’anni gli stock sono sempre stati in crescita fino ad arrivare alla sovrapproduzione, dopo l’avvento della pandemia la produzione è calata, sono stati chiusi stabilimenti e oggi si produce addirittura su ordine venduto, qualunque marchio. La mancanza di prodotto fa sì che i prezzi aumentino. I tempi di attesa sul nuovo sono lunghi e si fa fatica a trovare una macchina di pronta consegna, non solo qui, ma in tutta Europa. Gli incentivi, peraltro ondivaghi, smuovono i potenziali acquirenti, che perlopiù vengono a comprare l’auto quando non possono più farne a meno". "In questo contesto – aggiunge Piacentini - si è potenziata la vendita dell’usato di qualità, garantito, su cui ci siamo attrezzati. Sul nuovo bene le ibride, in particolare le mild hybrid, le più convenienti". "La crisi e la carenza dei semiconduttori scaturita dal boom della domanda sopravvenuta in seguito alla pandemia – sottolinea Mauro Ferri , concessionario Ford per Cesena, Rimini e Forlì – ha provocato l’impossibilità di garantire queste componenti per la progettazione delle auto. La produzione è diminuita e ci sono ritardi nella consegna, ma per le nostre auto restiamo nell’ordine di tempi accettabili con l’offerta di qualità nelle varie gamme, incluso il tutto elettrico con il nostro Suv Mustang. Altrettanto è nell’usato su cui lavoriamo bene, per il quale si può beneficiare di bonus e incentivi come sul nuovo".

"Non è il momento migliore per chi fa il nostro mestiere – afferma Antonio Pulzoni, storico concessionario Fiat a Cesena e Forlì–: stock di vetture diminuito, capitale abbassato, consegne allungate. Le vendite si alzano in concomitanza con gli incentivi che vanno e vengono. Gli acquirenti oggi sono molto informati e attrezzati ma vanno ancora sfatate leggende come quella che ai diesel verrà impedito di circolare a breve, mentre in realtà, se avverrà, si verificherà fra molti anni. L’elettrico è il futuro, ma ora, oltre al costo del veicolo, va tenuto in conto anche quello salato del cambio della batteria. La nostra auto più acquistata è la Panda, i volumi venduti complessivi rispetto al pre-covid sono scesi del 20%, ma i costi fissi restano intatti".

"Quello che colpisce – afferma Filippo Ricci, concessionario di Honda e Mazda – è che per le vendite si passa da mesi positivi ad altri negativi come è stato luglio nell’attesa della ripartenza degli incentivi, appena riavviatì. Un mercato schizofrenico. Le nostre consegne sul nuovo sono rapide, l’elettrico cresce, e sulle ibride plug in, che vanno di moda, invitiamo a valutare i costi. Il diesel resta appetibile per chi fa molti chilometri con auto di grossa cilindrata".

"La stasi del mercato è un dato reale – chiude Nicola Sacchetti, concessionario del gruppo Nrg – ma abbiamo fiducia: a ottobre inizierà la risalita. La nostra gamma è ampia a siamo attrezzati con vari modelli sull’elettrico. L’auto della ripartenza? La Ioniq 5 della Hiunday full electric può sbaragliare il mercato"