"C’è chi dice che Marco Pantani è un punto di riferimento del ciclismo. Mi dispiace, ma sbaglia. Marco Pantani è il ciclismo". Bastano le parole di Dionigio Dionigi, il presidente del Panathlon Club Cesena, per dare la misura di come venga sentito dalle nostre parti il Memorial Marco Pantani, organizzato appunto dal Panathlon Cesena insieme al Gruppo sportivo Emilia e abbinato al Gran Premio Sidermec – Trofeo Cbr che si svolgerà sabato 14 settembre con partenza da Cesena e arrivo a Cesenatico. E’ il primo evento a essere stato organizzato nel nome del Pirata e in effetti quest’anno siamo arrivati a uno di quegli anniversari che non si dimenticano: "2004-2024, 20 anni senza Marco". Lo slogan dice tanto, ma non tutto. Perché dietro alle parole ci sono le persone, gli amici di Marco, che ogni anno lavorano sodo per fare in modo che il nome del campione dei pedali resti dove deve stare: nell’olimpo.
Quindi rieccoci a Dionigio Dionigi, che ieri mattina era seduto nella sala del consiglio comunale, fianco a fianco coi sindaci di Cesena e Cesenatico Enzo Lattuca e Matteo Gozzoli: "Proprio qui nell’aprile del 2004, mentre curavamo i dettagli dell’arrivo di una tappa del Giro d’Italia in città, pensai che Marco Pantani avrebbe avuto diritto a una corsa tutta per lui. Ne parlai col presidente onorario del Panathlon Cesena Pino Buda e lui coinvolse Adriano Amici, del Gruppo Sportivo Emilia, incaricandolo di pensare al percorso. Così è nata una corsa entrata di diritto tra gli appuntamenti più importanti del calendario ciclistico". Partono i ricordi, come quella volta che nel 1998 in occasione della giornata di Madonna di Campiglio che avrebbe dovuto incoronare ancora una volta Pantani e che invece gli fece crollare il mondo addosso, Dionigi aveva concesso a tutti dipendenti dell’azienda Sgr di Rimini un giorno di ferie extra per restare tranquilli davanti alla tv, o quell’altra che il Pirata davanti a un giovanissimo Gozzoli alle prese con la sua passione per la bici, gli suggerì sorridendo di pensare prima di tutto a rimettere in sesto la linea.
"Marco era un socio Panathlon – ha ripreso Dionigi – e un amico. L’impegno che mettiamo nell’organizzare questo evento ci viene dal cuore, perché si basa su stima, affetto e ricordi indelebili. Nel luglio del 1998, durante una cena che avevamo organizzato a Ponte Giorgi, il Pirata annunciò in anteprima che da fresco vincitore del Giro, avrebbe partecipato anche al Tour. Poi si avvicinò a me e in un orecchio mi sussurrò che andava per vincere. Lo ha fatto. E ha fatto anche tanto altro. Perché, parliamoci francamente, dopo il Pirata di altri come lui non ne sono arrivati. Con lui si fermava l’Italia". Con questo spirito, la conferenza stampa diventa una chiacchierata tra amici, compresi Tonina e Paolo, i genitori del Pirata. "E’ bello che il ricordo di Marco viva grazie all’impegno e alla passione di chi gli ha sempre voluto bene".