Cesena, 29 agosto 2021 - Sono in fibrillazione i 1500 pazienti di una dottoressa (medico di medicina generale in una vasta area dell’Alto Rubicone, riceve quotidianamente in due ambulatori a Borghi e uno a Sogliano) che da un giorno all’altro si sono ritrovati senza assistenza. La dottoressa, come altri colleghi nelle stesse condizioni, è stata sospesa dall’attività poiché non vaccinata contro il Covid e non intenzionata a sottoporsi all’immunizzazione. Non potrà visitare né prescrivere farmaci ai suoi pazienti, in caso contrario scatterebbe una denuncia penale, fino al 31 dicembre di quest’anno salvo una diversa indicazione per decreto ministeriale. Il provvedimento è stato adottato, come è d’obbligo, dall’Ordine dei Medici della provincia di Forlì-Cesena su segnalazione fatta dall’Ausl Romagna. Ed è l’Ausl che ha già provveduto ad indicare un sostituto, sempre proveniente dall’area cure primarie dell’azienda sanitaria, che possa prendersi in carico i pazienti rimasti senza medico di famiglia. Il sostituto, che resterà in carica fino alla fine dell’anno – ma va detto che in qualunque momento la dottoressa potrà, vaccinandosi, rientrare nella propria funzione –, è già a disposizione dei pazienti. Ed è questa la procedura che verrà adottata in altri casi analoghi. Ad oggi sono cinque i medici iscritti all’ordine di Forlì-Cesena sospesi perché non vaccinati e contrari al vaccino. Solo uno, però, è medico di medicina generale, c’è un ospedaliero del Bufalini e tre sono liberi professionisti. Secondo l’ultimo bollettino dell’Asl sull’andamento della pandemia in Romagna sono ancora 321 i medici che, in ambito romagnolo, vengono considerati "suscettibili all’infezione", secondo la formula adottata dall’Asl per categorizzare i no vax o, in generale, i professionisti medici che non sono ancora vaccinati. Nella sola provincia di Forlì-Cesena sono circa un centinaio. Nei loro confronti l’Asl sta procedendo senza bruciare i tempi per consentire un ripensamento agl’inadempienti ma a breve ognuno di loro sarà posto di fronte alle proprie responsabilità. Secondo le disposizioni ogni medico non vaccinato viene deferito all’ordine che, a sua volta, deve adottare un atto ex lege , ratificato dal consiglio, che commina la sospensione. «È un dovere dell’ordine verso i pazienti – commenta il dottor Giangaleazzo Pascucci, vicepresidente dell’Ordine dei medici di Forlì-Cesena –, che devono essere consapevoli delle scelte che operano i professionisti che dovrebbero curarli. E’ lo spirito della normativa, non certo un’iniziativa della nostra Asl o del nostro ordine".
CronacaMedico di base no-vax a Cesena, arriva il sostituto