Mascherine, inchiesta a pezzi. A Ravenna per competenza le posizioni di due imputati

Nel fascicolo forlivese restano Marcello Minenna, Gianluca Prati e Sergio Covato. Il primo a uscire dalle indagini patteggiando era stato l’ex parlamentare leghista Gianluca Pini.

Mascherine, inchiesta a pezzi. A Ravenna per competenza  le posizioni di due imputati

Mascherine, inchiesta a pezzi. A Ravenna per competenza le posizioni di due imputati

Perde altri pezzi l’inchiesta giudiziaria sulla fornitura all’Ausl Romagna di oltre quattro milioni di mascherine non conformi provenienti dalla Cina per un importo di 3,5 milioni di euro all’inizio del 2020, quando scoppiò la pandemia di Covid, attualmente davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Forlì Ilaria Rosati. Dopo l’uscita di scena del principale imputato, l’ex parlamentare della Lega Nord Gianluca Pini che ha patteggiato una pena di due anni di reclusione e la confisca di beni per 800.000 euro, ieri sono state stralciate le posizioni di altri due imputati, si tratta di Gianluca Fiore, autotrasportatore forlivese difeso dall’avvocato Marco Martines, accusato di truffa e autoriciclaggio (ma c’è anche l’incendio di un camion sul litorale ravennate), e del suo collega cesenate Bruno Ciuccoli difeso dall’avvocato Anna Salvatore. Il Gup ha accolto l’eccezione di competenza territoriale presentata dai difensori e trasmesso il fascicolo che li riguarda a Ravenna.

Respinta invece l’analoga richiesta dei difensori di Marcello Minenna, già direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, assessore all’Economia e Finanze della Regione Calabria, difeso dagli avvocati Gianluca Tognozzi e Roberto D’Atri, che chiedevano lo spostamento del fascicolo giudiziario a Roma.

Restano quindi sul tappeto le posizioni di Minenna, di Gianluca Prati, responsabile del magazzino unico di Pievesestina dell’Ausl Romagna, difeso degli avvocati Giovanni Maio e Alessandro Monteleone di Cesena, e del ravennate Sergio Covato, difeso dall’avvocato Carlo Benini.

La prossima udienza è fissata per il 9 luglio: il giudice conferirà a un consulente l’incarico di trascrivere le intercettazioni telefoniche e ambientali che fanno parte del fascicolo. Per la decisione sul rinvio a giudizio degli imputati sarà quindi necessario attendere la ripresa dell’attività giudiziaria dopo l’estate.