Non uno spettacolo, ma un rito sonoro. Domani dalle 17 sul palco del Petrella di Longiano Mariangela Gualtieri porterà in scena il nuovo progetto ‘E tu risplendi, invece’.
Al centro del racconto gli scritti più recenti della poetessa cesenate, raggruppati in capitoli di ringraziamento, come i bambini, i fiori, il mare, il bosco, il cielo, l’amore fra umani, il silenzio.
Il progetto è una produzione del Teatro Valdoca, con la guida di Cesare Ronconi e la cura di Lorella Barlaam. I biglietti per l’evento – che chiude la rassegna ‘Ringrazia che sono una signora’ – sono in vendita sul sito di Vivaticket e presso la biglietteria del Petrella.
Gualtieri, in cosa consiste lo spettacolo?
"Lo chiamo ‘Rito sonoro’ proprio perché più che uno spettacolo mi sembra qualcosa che facciamo insieme: io tentando un’ispirazione nel dire e il pubblico ritrovando un’ispirazione nell’ascoltare".
Cosa racconta in scena?
"La poesia rivela, rivela a noi stessi qualcosa che forse già sapevamo ma non sapevamo di sapere. Sembra un gioco di parole ma è proprio così".
Com’è nata l’idea dei riti sonori?
"È stata un’urgenza: trasmettere la forza orale della poesia e farlo nel modo più efficace, seguita da un bravo fonico e con una buona amplificazione. Il tema che percorrerà tutta la serata è la gratitudine, e anche la meraviglia. Questi due stati mi sembrano molto vicini, molto consonanti".
Il titolo da cosa deriva?
"È tratto da uno scritto di Pasolini e mi sembra così incoraggiante ora, con quell’ ‘invece’ che tiene presente lo sfacelo attuale e lo ribalta".
Cosa intende per fare attenzione allo splendore che abbiamo intorno?
"Intendo la bellezza, cioè la natura, cioè il cielo, il prato, la montagna, la luna… meraviglie quotidiane e allo stesso tempo miniere di grande energia psichica e anche fisica, che stanno lì e che noi dimentichiamo".
C’è un componimento di questo spettacolo a cui è più legata? O che magari ha riscoperto grazie al palco?
"La mia coscienza poetica è legata all’oralità: quando recito un testo al microfono lo comprendo meglio. Quindi tutto viene riscoperto attraverso il palco. Mi sono molto care le poesie che dedico ai bambini".
Sta già lavorando a un nuovo progetto?
"Sì, con Cesare Ronconi stiamo entrando nel vivo di quello che sarà il nostro nuovo spettacolo. E poi ho da poco consegnato un nuovo libro, ‘Album - per pensare e non pensare’. Contiene disegni miei e filastrocche, ed è dedicato a chiunque abbia voglia di leggere e di disegnare".
Da dove arriva la sua ispirazione?
"E chi lo sa? Quello che posso dire è che c’è una continua attenzione alla parola, c’è attesa, tanto studio, tanto silenzio e tanto andar per campi e boschi. Ma anche le metropoli sono colme di parole e forse tutto può essere fonte di ispirazione purché vissuto pienamente".