Cesena, 21 maggio 2018 - E’ cesenate e si chiama Margherita Giubilei la migliore laureata con lode del corso di Giustizia penale della facoltà di Giurisprudenza presso il college americano «Goldey-Beacom» a Wilmington (Delaware) Philadelphia, negli Stati Uniti.
La 23enne Margherita ha ottenuto la media dei voti più alti nel suo corso di laurea e tra le giocatrici della squadra di basket nella quale milita negli States. Ha inoltre ricevuto il premio chiamato «Criminal Justice Award», che viene assegnato dalla commissione di professori del corso allo studente che dimostri di avere acquisito le conoscenze e le competenze necessarie per poter eccellere in futuro in tale campo. Un bell’avvio di carriera con una carta d’identità che vanta già qualche titolo d’onore.
«Da una settimana mi sono laureata qua in America con la lode – afferma Margherita, che ha anche la dote, altrettanto rara, di essere molto bella –, e ora tornerò per terminare gli ultimi esami che mi restano a Giurisprudenza a Bologna».
Margherita appartiene ad una famiglia nella quale gli stimoli culturali e gli interessi sono molteplici. Suo padre Giuseppe, nativo di Gualdo Tadino, è medico specializzato in chirurgia generale e toracica; è stato allevatore di cavalli e organizzatore di manifestazioni equestri, dipinge e ha pubblicato un libro sulla malattia di Parkinson: la casa editrice è Historica, del figlio Francesco (fratello di Margherita), che a 18 anni era l’editore più giovane d’Italia. Non un fuoco di paglia: l’attività di editore indipendente continua con autori di prestigio, così come un suo impegno civico verso il «mondo conservatore». E’ a lui che fa riferimento il nuovo movimento Nazione Futura, che sta mettendo radici in molte città italiane.
La mamma Clara Maria Faedi è pediatra, e vanta un passato da giocatrice di basket, passione che ha trasmesso alla figlia Margherita. «Quando ho deciso di andare in America – racconta la neo dottoressa Giubilei – frequentavo il terzo anno di Giurisprudenza. Ero attratta dal sistema scolastico e sportivo americano e il mio più grande sogno era poter studiare e giocare a basket in un’università statunitense. Qualche anno prima infatti, avevo partecipato ad un campo di basket estivo a Portland, in Oregon, ed ero rimasta affascinata dalla positività e dall’incredibile etica del lavoro degli americani. A 21 anni ho avuto l’opportunità di essere accettata al Goldey-Beacom College a Wilmington e giocare nella squadra di basket dell’Università».
E a chi le chiede se l’esperienza abbia risposto alle aspettative, lei risponde così: «Assolutamente sì e mi ha portato tantissime soddisfazioni – dice sicura la 23enne cesenate –. Il corso di laurea in Criminal Justice è di quattro anni, ma con molto impegno ed alcuni esami riconosciuti sono riuscita a laurearmi in soli due anni. La pratica della pallacanestro mi ha permesso di ottenere una borsa di studio accademica e una sportiva. Inoltre, la mia determinazione mi ha fatto superare i lunghi ostacoli dell’iscrizione. Ma la mia famiglia mi è venuta a trovare e non mi ha mai fatto mancare il suo appoggio».