
L’assessore al bilancio Camillo Acerbi
Rincaro dell’addizionale Irpef da anni intoccabile e di una fitta serie di rette e costi dei servizi. Li ha enunciati l’assessore Camillo Acerbi presentando in consiglio comunale il bilancio di previsione 2025, con una manovra che per la prima volta dopo tanti anni ritocca le tasse.
Assessore Acerbi, per quali ragioni scatteranno gli aumenti?
"Verranno adeguati per la situazione delle casse comunali che hanno modificato il loro quadro negli ultimi anni: l’incremento cumulato dell’inflazione pari al 17%, i rincari energetici, i due rinnovi contrattuali ravvicinati del personale per un totale di 2,5 milioni e, da ultimo, la richiesta di contribuire con quasi 600mila euro ai conti dello Stato. Complessivamente il dato è che per fare le stesse cose, ora servono otto milioni in più".
Come si struttura l’aumento dell’addizionale Irpef?
"La proposta di revisione dell’addizionale comunale Irpef è semplice e di modesta entità. Si tratta di un aumento dell’1,3 per mille, che significa 1,30 euro all’anno in più ogni mille euro di reddito, fermo restando l’esenzione per chi ha redditi inferiori ai diecimila euro".
Dunque l’aumento non sarà percentualmente fisso.
"Esattamente. Sarà proporzionale al reddito e andrà da 13 euro all’anno, per chi ha redditi poco superiori ai 10mila euro, fino a un massimo di 66 euro annui, vale a dire 5,50 euro al mese per la fascia di redditi più alti superiori ai 50mila euro. In media l’aumento annuo sarà di circa venti euro all’anno a cittadino e circa 29 euro all’anno se consideriamo solo i cittadini con un reddito".
Le altre tasse verranno ritoccate?
"No. Imu e imposta di soggiorno non subiranno alcun incremento".
Quale importo verrà incamerato dal Comune grazie alla nuova addizionale Irpef?
"Sul 2025 una cifra pari a 580mila euro, corrispondente al 30% dell’acconto, il 70% verrà pagato l’anno successivo, quando la misura andrà a regime".
La manovra comprende anche l’aumento di tutta una serie di costi riguardanti servizi e rette comunali. Quali sono nello specifico?
"Si tratta dei buoni pasto delle materne, delle medie, dei servizi pre e post scuola, delle rette dei nidi, dei canoni per palestre e impianti sportivi, delle operazioni cimiteriali dalle inumazioni alle tumulazioni, ma non i costi della lampade votive già aggiornati poco tempo fa, le spese istruttorie per edilizia, ambiente e sismica. Una ragionamento più ampio verrà fatto sui parcheggi e le insegne pubblicitarie".
In che senso?
"Le tariffe verranno ridisegnate a seconda del valore che le zone effettivamente detengono ora, perché negli ultimi anni si sono modificati".
Come avete agito per fissare gli incrementi?
"Abbiamo calcolato l’aumento dei costi di produzione di ciascun servizio dall’ultima data di aggiornamento, vale a dire il 2014, in alcuni casi prima ancora, e abbiamo effettuato il confronto con le tariffe dei Comuni similari. In generale abbiamo agito su quelli piuttosto bassi".
Quale importo verrà incamerato con gli introiti delle tariffe per servizi e rette?
"La somma ammonta a 1,8 milioni".
Erano molti anni che il Comune non procedeva in direzione di adeguamenti così importanti. Una manovra storica, per certi versi.
"Da più di dieci anni, in effetti, ma la misura adottata era inevitabile ed è stata dettata dalla scelta di non voler diminuire l’efficienza dei servizi finendo per creare disparità fra cittadini".