L’occasione giusta per lo scacco matto. Dopo una settimana da incorniciare, con due vittorie casalinghe su Brescia e Sudtirol ed il pari in trasferta a Salerno, il Cesena, oggi pomeriggio, a Cittadella ha l’occasione giusta, se saprà coglierla, per dare una sterzata robusta al suo score da trasferta che sinora è asfittico con solo un paio di punti conquistati, frutto di due pareggi con Palermo e Salernitana. Fin qui, ancora mai una vittoria fuori dalle mura amiche. Guai a sottovalutare il Cittadella, perché i padovani hanno segnato un solo gol e non hanno mai vinto al Tombolato. Il Cittadella è una società solida, che ha una politica oculata, ma raccoglie risultati eccellenti nonostante una spasmodica attenzione ai bilanci.
Quest’anno non è partita benissimo, è quartultima, segna col bilancino (6 gol fatti) e subisce parecchio (17), con una differenza gol di meno 11, la peggiore di tutti.
"Conosco troppo bene il Cittadella per credere ai numeri che hanno poco valore". Michele Mignani non ha dubbi, il match di oggi sarà durissimo. "E’ una squadra viva in qualunque momento del campionato e con ogni situazione di classifica. Lo dice la sua storia e ciò che ha prodotto negli ultimi anni, un lavoro eccellente da parte della società, del direttore e degli allenatori che si sono succeduti. Sarà una delle partite più difficili della stagione, con toni agonistici molto alti e tanta intensità, magari non bellissima. Noi sappiamo che quanto fatto sinora non conta, la classifica va sempre mossa, quindi mi aspetto una prestazione tosta dai miei. Andiamo a Cittadella per fare punti".
La prudenza non è mai troppa e guai a pensare di poter campare di rendita perché la classifica adesso è rosea, a differenza di quella degli avversari. Ci sono dubbi, come sempre quando c’è abbondanza e i giocatori si equivalgono mettendo in imbarazzo chi deve scegliere.
"Se la settimana scorsa avevo 4 o 5 dubbi, oggi ne ho 3 o 4. Non sono di quelli che dicono che squadra che vince non si cambia, è giusto valutare il lavoro settimanale e trarre le giuste conclusioni, cercando di capire le caratteristiche degli avversari. Stavolta però c’è stata una settimana intera per prepararci e quindi è più semplice decidere". Poi il tecnico si avventura su una considerazione tattica per spiegare da dove nascono i dubbi.
"Giochiamo con una punta alta, Shpendi o Van Hooijdonk, poi due giocatori offensivi che ci devono aiutare ad uscire dalla pressione avversaria. Questi sono Kargbo, Antonucci, Berti e Tavsan. Non si può schierarli tutti perché mancherebbe equilibrio, in base alle condizioni di ognuno ed alla strategia di gara si fanno le scelte. Per il resto nessun problema. Non c’è Curto, squalificato, Chiarello ha avuto un piccolo problema, risolto come anche per Van Hooijdonk. Sono tutti a disposizione".
A proposito di olandesi, mentre Tavsan sta dimostrando ottime qualità, Van Hooijdonk è in difficoltà. "Gli stranieri hanno
bisogno di maggior tempo a disposizione per ambientarsi, lo aspettiamo. In questo momento Shpendi è imprescindibile per questa squadra e quindi posso dargli solo pochi minuti". A seguire la squadra in trasferta saranno 983 tifosi bianconeri.