Mamma Rosaria dona un rene a Veronica, 25enne cesenate, "Grazie a lei ho avuto una seconda vita"

Una madre dona il rene alla figlia di 25 anni affetta da fibrosi cistica e diabete: grazie all'intervento, Veronica ha avuto una seconda possibilità di vita. Grazie all'amore di mamma Rosaria.

Mamma Rosaria dona un rene a Veronica, 25enne cesenate, "Grazie a lei ho avuto una seconda vita"

Mamma Rosaria dona un rene a Veronica, 25enne cesenate, "Grazie a lei ho avuto una seconda vita"

di Annamaria Senni

Per la seconda volta le ha donato la vita. La prima volta quando l’ha messa al mondo, il 29 luglio di 26 anni fa, e la seconda quando le ha donato il suo rene, il 4 maggio scorso. "Grazie a mia madre ora sto bene". Veronica Calabrese, 25enne cesenate è consapevole di aver avuto il dono meraviglioso di una seconda vita grazie a mamma Rosaria. Veronica come è arrivata all’intervento?

"Quando ero piccola mi è stata diagnosticata una malattia genetica, la fibrosi cistica, e assieme ad essa anche il diabete. Verso i 16 anni ho iniziato a soffrire di disturbi al fegato e cinque anni dopo sono stata sottoposta a un trapianto di fegato. Sono stata bene per quattro anni ma poi è iniziato il problema ai reni, l’unica soluzione possibile era il trapianto".

Come ha vissuto l’attesa dell’operazione?

"Avevo paura, paura di non farcela. Due anni e mezzo fa ho dovuto iniziare la dialisi ed è stato devastante. All’inizio la facevo due volte a settimana, poi ero passata a tre. Ne risentivo sia fisicamente che, soprattutto, psicologicamente. Così a mia madre venne l’idea di proporsi come donatrice. E’ stato difficile trovare un centro che accettasse di prenderci in cura a me e mia madre, perché ci dicevano che l’operazione era complessa, data la mia malattia. Ci ha seguito l’ospedale Sant’Orsola di Bologna, ci hanno fatto il test per verificare che fossimo compatibili e da lì è iniziato il nostro percorso. Il 4 maggio abbiamo fatto il trapianto. Pochi attimi prima dell’intervento avevo paura, ma appena è iniziata l’operazione mi sono tranquillizzata. Ero sveglia e parlavo con l’anestesista mentre i medici mi operavano".

Come si è sentita dopo l’intervento?

"Mi sono ripresa in fretta, tanto che non c’è stato bisogno neppure della terapia intensiva. Sono stata dimessa dopo soli tre giorni, e anche i medici erano sbalorditi della mia incredibile ripresa. Ora la mia vita è tutta un’altra cosa. Mangio, esco, e piano piano potrò riprendere a fare quello che facevo prima della dialisi. Mi hanno detto che per tre mesi devo stare lontana dai luoghi affollati e ora sono in malattia. Poi riprenderò il mio lavoro come commessa in un negozio a Savignano, e vorrei tanto andare in discoteca con le amiche, fare passeggiate e soprattutto viaggiare".

Ha dovuto fare molte rinunce da bambina a causa della sua malattia?

"La cosa che mi pesava di più quando ero piccola era non poter fare una corsa con i miei amici perché se correvo mi mancava l’aria. Mi stancavo subito e, per questo, non riuscivo a giocare spensierata come si dovrebbe fare da bambini. In più, a causa del diabete e della fibrosi cistica ero più soggetta ad influenze e non potevo stare in contatto con persone che erano ammalate. Ho dovuto anche fare parecchie assenze da scuola e non potevo mai andare in gita alle elementari e alle medie perché non c’era l’assistenza per l’insulina".

Cosa vorrebbe dire oggi alla sua mamma?

"Le vorrei dire grazie, perché senza di lei non avrei mai avuto questa seconda possibilità e poi, anche se non glielo dico spesso, vorrei dirle che le voglio bene. E’ la persona che fin da piccola mi è stata più vicina, assieme a mio padre e mia sorella".