REDAZIONE CESENA

Mai un gol al Cesena per l’eroe di Italia ’90

In sei occasioni ha incrociato i tacchetti con il Cavalluccio, 4 in A quando vestiva la maglia della Juventus.

Totò Schillaci in azione al Manuzzi

Totò Schillaci in azione al Manuzzi

Quando pensi a Totò Schillaci, inevitabilmente nella mente risuonano le Notti magiche del Mondiale 1990. L’attaccante, allenato dal ct cesenate Azeglio Vicini, fece sognare tutta Italia con le sue prestazioni, conquistando anche il titolo di capocannoniere grazie ai 6 gol segnati, e anche il premio come miglior giocatore del torneo. Schillaci, da buon siciliano, ha sempre lottato con le unghie e con i denti contro tutti, ma quel brutto male, che l’ha costretto al ricovero lo scorso 7 settembre, ieri mattina se l’è portato via. Sabato il Cesena scenderà in campo nella sua Palermo, città natale, e che, proprio allo stadio Barbera, ospiterà la camera ardente. Sarà osservato minuto di silenzio prima del match e le squadre scenderanno in campo con il lutto al braccio.

Nella sua carriera, iniziata in C2 in un Messina trascinato fino alla serie B a suon di gol ( ben 77 in 256 presenze), Schillaci è passato poi per Juventus e Inter prima di provare il calcio giapponese e appendere gli scarpini al chiodo. Fra serie A, cadetteria e Coppa Italia, Totò ha incrociato il Cavalluccio in 6 occasioni: 4 in A, sempre con la maglia della Juve, una a testa per la massima Coppa Nazionale e la B, con invece la casacca del Messina. Curiosamente, in 6 incroci, il bilancio sorride al Cesena. Contro Schillaci i bianconeri hanno raccolto 2 vittorie e 3 pareggi, senza mai subire gol dal campione delle notti magiche. Il primo incrocio nella B del 1986-87: nella sfida di andata, dove il Messina vince 3-1, non è convocato. Il ritorno al Manuzzi, alla giornata numero 25, è 2-0 per i bianconeri. Sempre con i siciliani la sfida di Coppa Italia dell’anno successivo, ma al San Filippo a segnare è Rizzitelli nello 0-1 finale. Poi 4 sfide in A, con l’andata e il ritorno del 1989-90 che finisce in entrambi i casi 1-1. Nell’annata successiva a Italia ’90 è un altro 1-1 al Manuzzi (Pierleoni risponde a Baggio), mentre il ritorno a Torino è un 3-0 per i padroni di casa. Segna Casiraghi, compagno di reparto di Schillaci, ma non Totò.

Enrico Magnani