Cesena, 28 settembre 2021 - "Un caso limite, indifendibile e assolutamente isolato, nel senso che al sindacato provinciale non risultano situazioni di altri insegnanti che abbiano scelto di rimanere a casa senza lavorare, perché non vaccinati e quindi senza Green pass e non vogliono neppure fare i tamponi".
Maestra no green pass rinuncia all'incarico: "Bimbi, vi spiego perché"
Così Maura Consoli, responsabile Cisl Scuola Romagna, che non trattiene la sua contrarietà sulla vicenda dell’insegnante della scuola elementare di Bivio Montegelli nel comune di Sogliano sul Rubicone che, non vaccinata e quindi senza Green pass, ha scelto di non attrezzarsi neppure con i tamponi ogni due giorni ed è rimasta a casa, sospesa dal servizio, da dove ha inviato un messaggio in chat agli scolari in cui ha spiegato il motivo per cui ha rinunciato all’incarico. "Un messaggio e una vicenda riprovevoli – afferma la responsabile di Cgil Scuola Romagna –, ma siamo di fronte a un evento assolutamente eccezionale, unico nel nostro territorio".
Ciò significa che dall’osservatorio dei sindacati della scuola non esisterebbe nel territorio cesenate e provinciale una parte, sia pur molto esigua se non minima, di insegnanti che ha fatto la medesima scelta della maestra elementare di Sogliano. "Un caso unico", ribadisce Consoli. L’opinione pubblica si chiede, tuttavia, quali provvedimenti vengano adottati nei confronti degli insegnanti non in regola con il Green Pass e neppure con i tamponi e quindi non ammessi a scuola. Vengono licenziati?
"Il licenziamento non è previsto. L’unica sanzione che scatta – informa sempre la segretaria di Cisl Scuola – se l’insegnante non è in grado di esibire il Green pass o i tamponi è che dopo cinque giorni di assenza viene sospeso e non riceve lo stipendio". Ma, visto che non viene licenziato, in che condizione per così dire di ammissibilità giuridica si viene a trovare?
"In questi casi, gli insegnanti non in regola dopo i cinque giorni di non presentazione delGreen pass anche non continuativi – spiega la dirigente del liceo classico Monti Simonetta Bini – restano a a casa senza stipendio, sino a che non si decidono a mettersi in regola". Uno status, da quel che si apprende, che può prolungarsi finché perdura la loro renitenza alle regole anti-Covid. Al momento, sino alla fine dello stato di emergenza, cioè il 31 dicembre, poi si vedrà. "Chi si trova in queste condizioni - dichiara ancora la responsabile di Cisl Scuola Romagna Consoli – può andare in aspettativa senza percepire lo stipendio, ma col diritto alla conservazione del posto. Sulla vicenda specifica della insegnante di Sogliano, tuttavia,, dialogheremo con il responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale di Forlì-Cesena per confrontarci sugli sviluppi e gli eventualii provvedimenti".
Se il caso della maestra no vax che ha scritto ai suoi scolari in chat è un unicum, stando a quel che dicono i sindacati, non lo è quello di insegnanti non vaccinati che nelle scuole cesenati, dopo quindici giorni dall’inizio delle lezioni, continuano a presentarsi con l’esito del tampone fatto tre volte la settimana, l’unico modo per non finire sospesi e senza stipendio. Ma non licenziati.