Il sostegno dell’amministrazione comunale di Cesena alle scuole di lingua raba suscita le reazioni polemiche del centrodestra. "Siamo in Italia e la nostra priorità dovrebbe essere quella di insegnare prima di tutto la lingua italiana e la nostra cultura alle nuove generazioni" afferma Marco Casali, Capogruppo di Fratelli d’Italia. "Credo – prosegue Casali – che l’amministrazione comunale debba rivedere bene le proprie priorità nel momento in cui decide come investire le risorse per il bene della comunità. Un conto è l’inclusione, un conto sono iniziative ideologiche e politiche. Si pensi a ciò che realmente serve ai cittadini. Non mi risulta che nei Paesi arabi stanzino fondi per progetti di insegnamento della lingua italiana. Almeno a casa nostra, difendiamo la nostra lingua, la nostra cultura e le nostre tradizioni. Per questo, è già pronta una interrogazione al fine di comprendere l’entità dell’impegno economico e la disponibilità di risorse che l’attuale amministrazione destina a queste iniziative".
Anche la Lega contesta la politica del Comune di Cesena. "Curioso l’approccio dell’assessore Carmelina Labruzzo in tema di integrazione. Se è vero che la lingua è uno degli strumenti più importanti per l’integrazione allora dovrebbe essere promosso più insegnamento dell’italiano e non certo la celebrazione della ‘lingua madre’ e della presenza di ben quattro scuole di arabo a Cesena. Non è questione di poco conto" dicono Antonella Celletti e il capogruppo Enrico Sirotti Gaudenzi. Non va giù alla Lega neanche il riferimento alla Giornata internazionale istituita dall’Unesco per solennizzare il valore della lingua madre e la ricchezza del multilinguismo. I leghisti rilevano infatti che l’Unesco fa soprattutto riferimento al ‘40% degli studenti nel mondo’ che ‘non ha accesso all’istruzione nella lingua che parla’ con la conseguente compromissione del livello culturale e delle relazioni sociali. "Ma non è certo il caso dell’Italia – proseguono Celletti e Sirotti Gaudenzi – dove gli studenti stranieri o italiani di origine straniera hanno tutte le opportunità di frequentare le scuole e di apprendere l’italiano che li metterà nelle condizioni di avanzare negli studi e di costruire relazioni. Semmai l’obiettivo di un saggio amministratore pubblico dovrebbe essere quello di mettere a disposizione di questi studenti ulteriori possibilità di apprendere l’italiano. “Il fine è naturalmente quello della massima integrazione nel nostro Paese. Integrazione che non nega le origini ma che non può che avvenire prioritariamente con una sempre maggiore padronanza e conoscenza linguistica del paese di adozione e di conseguenza della sua civiltà e delle sue norme".
re.ce.