"L’Unione dimentica l’agricoltura"

La nuova giunta dell'Unione Valle Savio critica per la mancanza di deleghe cruciali per l'agricoltura e i problemi ambientali, secondo il consigliere provinciale della Lega Ombretta Farneti. L'Unione è accusata di inefficacia e di essere un'istituzione poco funzionale.

"L’Unione dimentica l’agricoltura"

La nuova giunta dell'Unione Valle Savio critica per la mancanza di deleghe cruciali per l'agricoltura e i problemi ambientali, secondo il consigliere provinciale della Lega Ombretta Farneti. L'Unione è accusata di inefficacia e di essere un'istituzione poco funzionale.

"La nuova giunta dell’Unione Valle Savio nasce zoppa, non sappiamo se per indifferenza o per superficialità. Dalle deleghe distribuite ai sei sindaci che la compongono manca clamorosamente quella al settore agricolo con annessi e connessi che vanno dal problema frane e strade dissestate, alla penuria idrica, al contrasto alle infestazioni di cavallette per finire alla complicata questione della gestione dei cinghiali. Temi fondamentali per chi risiede nell’area collinare e montana di competenza dell’Unione, ma che hanno ricadute importanti anche sulla pianura come purtroppo abbiamo visto con l’alluvione del 2023". Così in una nota Ombretta Farneti, consigliere provinciale della Lega. "È vero che le deleghe distribuite ai componenti di questa giunta sono la fotocopia delle precedenti ma è proprio questo fattore che evidenzia la routine meccanica con cui opera la struttura dell’Unione, organismo che si dimostra sempre più inutile se non svantaggioso per l’area montana. Se davvero le amministrazioni locali di sinistra, che determinano ogni scelta, avessero giudicato importante l’azione dell’Unione nei confronti di un territorio così tormentato avrebbero dovuto e potuto articolare diversamente le deleghe, puntando a renderle più strettamente collegate alle attività produttive e agricole locali e ai loro attuali gravi problemi. La verità è che l’Unione non prova neppure a trovare e progettare soluzioni: lo abbiamo constatato negli anni scorsi e lo vediamo tuttora. Forse la responsabilità è di chi ha imposto un’Unione ‘cesenacentrica’ ma, più realisticamente, pensiamo che l’Unione, così come realizzata e senza la previsione dell’elezione diretta dei suoi organi, sia un’istituzione nata male con un impoverimento di competenze rispetto al precedente assetto che vedeva le Province quale centro di progettualità e servizi".