Emanuele Chesi
Cronaca

Quattromila in delirio a Sogliano per i Litfiba

Show infuocato della band di Piero Pelù GUARDA LE FOTO

Piero Pelù

Cesena, 13 luglio 2015 - «IN NOMINE Elvis...». Nella formula evocata da Piero Pelù (a torso nudo ma col capo coperto con una simil-mitra papale, durante una parodia matrimoniale con due ragazze tirate su dalla folla dei fans) sta tutta la carica insieme energica, blasfema, giocosa, goliardica e spettacolare del rock dei Litfiba. Per certi versi datato, ma vibrante, professionale e allo stesso tempo sanguigno. Un grande concerto, a detta di tutti, quello dei Litfiba domenica sera a Sogliano. Un borgo preso d’assalto da fans sudati e scalmanati di diverse generazioni. Quattromila secondo gli organizzatori. Una marea. LE FOTO

Non un revival dunque ma un vero e proprio viaggio emozionale in uno spicchio di storia del rock italiano, dalle cantine ai palchi (i Litfiba hanno iniziato infatti sul finire degli anni Settanta, da quella che allora si chiamava new wave italiana).

Il concerto nel catino di piazza Matteotti – tra stand di piadine e umarells tranquillamente seduti davanti all’uscio di casa – ha sciorinato due ore e mezza di repertorio del duo Pelù-Renzulli (decisamente affiatati nonostante gli anni di frizioni) incardinato nella ‘Tetralogia degli Elementi’, i quattro album coi maggiori successi di cassetta dei Litfiba, un robusto pop-rock riarrangiato ma riconoscibilissimo. Una compilation d’impatto con cavalli di battaglia come ‘El Diablo’, ‘Ora d’aria’, ‘Proibito’, ‘Spirito’, ‘Lo spettacolo’, ‘Maudit’, ‘Regina di Cuori’, ‘Goccia a goccia’, l’omaggio a Pino Daniele con una personalissima ‘Je so’ pazzo’ e per concludere con un crescendo ‘Cangaceiro’. Performer e giullare, professionista consumato ma sempre entusiasta, con qualche scivolata nel pistolotto politico, Pelù non s’è certo risparmiato. Dimostrando che per i rocker di razza la risposta del pubblico è sempre un pieno d’energia.