di Luca Ravaglia
Primi segnali. Che ancora non sono decisivi, ma che lasciano comunque presagire che finalmente la strada possa essere quella giusta: "La carne e il pesce sono in deflazione e per tanti altri prodotti i picchi paiono essere stati raggiunti". Le parole sono di Vanni Zanfini, responsabile del punto vendita Conad di Case Finali che ogni giorno misura i listini dei generi alimentari e la portata dei carrelli della spesa dei suoi clienti.
Zanfini, con l’inflazione alle stelle, pure entrare al supermercato è diventato un lusso.
"Abbiamo registrato mesi difficili, inutile negarlo. Il balzo dell’inflazione si è fatto sentire a lungo e su tanti fronti, causando problemi anche in relazione a ciò che viene servito in tavola. Ora fortunatamente però le acque si sono calmate. E’ da circa un mese che registriamo un contesto diverso, con significative inversioni di tendenza".
Pare però presto per poter dare respiro ai portafogli.
"I prodotti caseari continuano a soffrire e le tremende condizioni climatiche del recente passato hanno impattato in maniera significativa sull’ortofrutta, che aveva imboccato il sentiero in discesa dei prezzi e che invece purtroppo ultimamente è tornata a salire. Però in altri significativi comparti il quadro è rassicurante: acquistare carne o pesce per esempio oggi costa decisamente meno".
Questione di speculazione?
"Il tema riguarda una filiera spesso lunga nel quale il settore dell’industria in alcuni casi si è trovato nelle condizioni di incidere sui prezzi in maniera marcata. Chi vende al pubblico rappresenta l’ultimo anello della catena e deve gestire il contraccolpo finale. Servono soluzioni strutturali".
Di che tipo?
"Sono in corso trattative col governo e le parti coinvolte in tutto il comparto. Si partirà col ‘trimestre anti inflazione’, che dal primo ottobre a fine anno porterà a calmierare i prezzi del carrello della spesa. E’ un segnale importante, che va nella direzione di accelerare ulteriormente il rientro dei prezzi verso parametri più contenuti. E da lì servirà proseguire lungo la stessa strada".
Nel frattempo i consumatori come stanno rispondendo?
"Con più attenzione, su due canali. Il primo è quello legato all’eliminazione degli sperperi. La spesa di oggi è ‘diversa’ rispetto a quella di qualche tempo fa. E’ raro veder fare incetta di prodotti che possano bastare magari per una settimana, perché con questo metodo si rischia di veder deperire qualcosa per non averlo portato in tavola in tempo. Il che porta alla necessità di un doppio acquisto. No, di questi tempi la spesa si fa tutti i giorni o quasi. E c’è pure chi viene a trovarci più di una volta al giorno. Si ottimizza. E così si risparmia".
Che altro?
"L’attenzione alla qualità è fortemente cresciuta. C’è una spiccata consapevolezza sull’importanza di seguire una dieta corretta e equilibrata, consumando prodotti in grado di portare benefici all’organismo. Gli acquisti vengono ponderatii".