RAFFAELLA CANDOLI
Cronaca

L’impresa dello Schindler inglese. Gli intrecci della storia con Cesena

Martin Snabl, figlio di Hanus che venne salvato dalla deportazione nazista, abita in città dove fa il dentista. Venerdì alle 17 al palazzo del Ridotto si terrà l’evento organizzato dall’Endas su sir Nicholas Winton.

L’impresa dello Schindler inglese. Gli intrecci della storia con Cesena

L’impresa dello Schindler inglese. Gli intrecci della storia con Cesena

"Se possiamo raccontare la nostra storia è perché siamo i figli di uno di quei bambini ebrei che a Praga, nel 1939, lo "Schindler britannico" Nicholas Winton salvò dalla deportazione nei lager nazisti". Una vicenda drammatica e avventurosa che potrà essere ascoltata venerdì 6, alle 17, dalla viva voce dei protagonisti: Vera e Martin Snabl insieme a Federica Ugolini, rispettivamente figli e nipote di Hanus Snabl, appunto uno di quei piccoli che sfuggirono al folle disegno hitleriano, poco prima che scoppiasse la seconda Guerra Mondiale. Organizza l’incontro il Comitato provinciale Endas di Cesena, col patrocinio del Comune. Saranno presenti il sindaco Lattuca e l’assessore alla Pace Carlo Verona.

"Abbiamo il dovere morale – dice il segretario Endas Paolo Severi – di dare voce a chi è testimone di avvenimenti storici che le nuove generazioni devono conoscere. Ripensare al passato insegna a guardare al futuro. Inoltre Endas promuove la cultura della memoria e il fatto che al Toronto Festival in Canada, abbia fatto il suo debutto cinematografico il film ‘One Life’, interpretato dal premio Oscar Anthony Opkins nei panni proprio di sir Winton, ci ha dato l’input per dare concretezza a ciò che non è un racconto filmico, ma la narrazione di fatti accaduti". Winton era un giovane broker britannico, con nonna ebrea, e fu avvertito da un amico praghese del clima di persecuzione che si avvertiva in quella che allora era la Cecoslovacchia. "Con l’aiuto di Bill Barazzetti – raccontano Vera e Martin- personaggio controverso, ma che procurò passaporti falsi per i piccoli, e con una organizzazione che non snaturò i giovani praghesi, li inserì in famiglie britanniche, salvaguardando l’insegnamento scolastico anche in lingua ceca". Martin Snabl, nato nella "vecchia" Cecoslovacchia, abita a Cesena dove esercita la professione di medico dentista, e vive in Romagna da quando aveva 11 anni, la stessa età di quando suo padre Hanus, uno dei più grandicelli di quelle centinaia di piccoli che pur che avessero salva la vita, furono accompagnati dai genitori a prendere quei treni merci sigillati che li avrebbero condotti a Londra, e affidati a famiglie inglesi che li crebbero senza adottarli. La sorella Vera invece si è stabilita a Bologna, è madre di Federica e nonna di un adolescente. Martin, Vera e Federica hanno conosciuto, quando ormai era un anziano signore, sir Winton, nato a Londra il 19 maggio 1909 e morto nel 2015. "Nostro padre- raccontano Vera e Martin – divenuto giornalista, speaker della BBC in lingua cecoslovacca e stabilitosi nel tempo a Londra, dopo avere ritrovato la propria famiglia e varie peripezie che lo hanno portato anche a fare il lustrascarpe e il minatore, andava spesso a trovarlo. Chissà se tra loro rievocavano quella incredibile catena di salvataggi che oggi conta 8mila discendenti di quei bambini salvati". "Perché – aggiunge Federica – Nicholas Winton non aveva mai raccontato della sua incredibile impresa, neppure a sua moglie, che un giorno trovò un baule con foto e documenti. Fu lei a fargli una sorpresa e a fargli trovare tra il pubblico di un talk-show televisivo i discendenti dei bambini salvati". Federica va spesso nelle scuole a testimoniare la vicenda e "faccio spesso notare a mio figlio – sottolinea -che se lui c’è è grazie al rischio corso da Winston che aveva un motto: ‘se non è impossibile si può fare’".