di Elide Giordani
Si fa più limpido che mai il cielo sopra i resti del magnifico tempio romano (tra I e IV secolo a.C) emerso nel cuore di Sarsina a seguito degli scavi per la costruzione di un Palazzetto dello Sport. Domani arriva a Sarsina il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano a mettere il definitivo sigillo del governo sul destino dell’importante rinvenimento archeologico. Peraltro la patria di Plauto ha già dato tanto in termini di testimonianze archeologiche del nostro passato tra presenza degli umbri e civiltà romana, ma chissà quanto ancora si cela sotto l’abitato moderno. Il richiamo sulla sua importanza è partito dall’ex parlamentare dei Verdi Sauro Turroni ma, tra chi ha tenuto alta l’attenzione intorno al sito riemerso in questi ultimi mesi sotto la direzione dell’archeologa Romina Pirraglia, c’è anche il sottosegretario alla Cultura e critico d’arte Vittorio Sgarbi che con voce alta ed autorevole - condivisa con passione da tanti sarsinati, e non, che hanno anche avviato una raccolta di firme - ha tuonato perché "la gerarchia dei valori della cultura non sia subordinata alla costruzione di una palestra".
Si era affacciata infatti l’ipotesi di interrare nuovamente le grandi pietre in marmo che compongono il basamento del Capitolium, dedicato alla Triade Capitolina, prospiciente al Forum sarsinate già emerso, il quale lasciava immaginare, da studi precedenti, l’esistenza di un tale manufatto. Sul sito è in progetto un Palazzetto dello Sport finanziato dal Conad che avrebbe realizzato al piano terra un punto vendita di 300 metri quadri. Ma impallidisce sempre più l’idea che possa trovare attuazione.
Ora Vittorio Sgarbi ribadisce: "Ho coinvolto anche il direttore generale di Archeologia e Belle Arti Luigi La Rocca, poiché volevo sapere se ci fosse un atteggiamento compromissorio e posso garantire che la posizione del Ministero è assoluta, ossia la tutela prevale su tutto. E mi sembra ovvio che lo Stato non può aspettare che sia il Conad, perché ha i soldi, o l’ufficio tecnico del Comune, o chissà chi, a decidere il destino di quel ritrovamento".
"Come ho già ribadito - continua il sottosegretario alla Cultura - l’operazione è talmente significativa che occorre che Sarsina sia ben più orgogliosa di questa scoperta che non della costruzione di una palestra, che troverà spazio altrove". "Lo stato - ribadisce Sgarbi - garantirà la sistemazione più ampia dell’area archeologica, che in tal modo, arriverà fino al Museo Nazionale".
"Ho parlato col sindaco di Sarsina - aggiunge Vittorio Sgarbi - e gli ho ricordato che la tutela tocca al Ministero ed è preminente su ogni altra cosa. Verrò a Sarsina il 7 o l’8 settembre e ribadirò che qualunque soluzione su quel sito spetta al Ministero. Ma si può immaginare di costruire una palestra sugli scavi di Pompei? Si troverà una soluzione da qualche altra parte. Il sindaco di Sarsina deve stare sereno e tranquillo, il Ministero continuerà a finanziare gli scavi".
Quanto potrà investire il Ministero? "Non abbiamo limiti per il finanziamento di uno scavo di quell’importanza - garantisce Sgarbi - , centomila, o un milione di euro. Quando termineranno le analisi capiremo anche quanto costerà. Certo il sito dovrà essere rispettato e non finirà come sottostruttura di una palestra".