Cristina Gennari
Cronaca

Lezioni in sede o via pc, decidono gli studenti

Al Campus le aule riapriranno, però i collegamenti da casa rimarranno un’opzione. Cicognani: "Noi speriamo di riavere i ragazzi qui"

Aprire sì, ma senza abbandonare le lezioni a distanza. È il futuro del dopo il Covid-19 per gli universitari cesenati. Sarebbe questa questa l’unica certezza, finora, per il prossimo anno accademico al Campus come nelle altre sedi dell’Alma Mater Studiorum. L’Università di Bologna insomma si mostra cauta, e per il prossimo semestre, se perdureranno l’emergenza e le misure restrittive, prevede un’erogazione della didattica mista. Studenti e studentesse potranno dunque a loro scelta frequentare i corsi e sostenere gli esami sia in presenza, nelle strutture dell’ateneo adibite nel rispetto delle indicazioni delle autorità sanitarie, che da remoto, sulle piattaforme online già attive e pienamente operanti.

"Siamo riusciti ad andare online con quasi tutti i corsi nel giro di pochi giorni, grazie anche alla vocazione tecnologica della maggior parte dei nostri docenti – spiega oggi Massimo Cicognani, coordinatore del Campus – e siamo soddisfatti perché la risposta degli studenti è stata molto buona, la partecipazione è stata attiva sia per il numero di connessioni sia per gli interventi e le domande via chat durante le lezioni". Così sta procedendo per il semestre in corso, d’altronde, con le attività didattiche, le sessioni d’esame e quelle di laurea che proseguono da casa, via computer, secondo il calendario stabilito. "Per i laboratori è stata più dura – ammette Cicognani –, poiché è stata necessaria una riorganizzazione e il ricorso a simulatori da installare sui pc degli studenti".

Soddisfazione, dunque, per il semestre passato e progetti in fase di definizione per il futuro. "Per il prossimo anno accademico, la scelta è di riportare i nostri studenti in aula il più possibile, mantenendo tutte le norme sul distanziamento e organizzando eventualmente vari turni – rivela – e al tempo stesso saranno garantite le lezioni online per coloro che non potranno essere presenti: stiamo infatti allestendo le aule, installando telecamere e microfoni ambientali e touch screen per collegarsi. A tutti verrà assicurata la possibilità di partecipare sia in presenza che online".

Una decisione tutta nelle mani degli universitari che potranno valutare le opportunità sulla base delle possibilità individuali e delle misure di sicurezza fissate. Per programmare al meglio l’organizzazione e non farsi trovare impreparati, è stato quindi predisposto un sondaggio per chiedere agli studenti come intendano frequentare i corsi del prossimo semestre. Un’indagine che, per quanto indicativa, permette già di fare una prima previsione. "Ci aspettiamo che la maggioranza degli studenti non veda l’ora di ripopolare le nostre aule – ammette Cicognani - ma garantiremo comunque a tutti gli iscritti le lezioni".

Anche gli scambi internazionali, tra cui il progetto Erasmus, sono al centro di riflessioni e ragionamenti. "Per non perdere tali opportunità, gli scambi verranno garantiti da remoto e quando saranno chiare le condizioni per spostarsi da un paese all’altro riprenderanno nella forma normale".

C’è ancora da aspettare quindi per chi ha in programma di partire. Fare di necessità virtù è inevitabile, ma le idee per il futuro sono chiare. "L’università è una comunità in presenza, il contatto tra studenti e con i docenti in un percorso di formazione è imprescindibile e non sostituibile – precisa – faremo tesoro delle opportunità che ci ha dato questa epidemia nel rivedere la didattica, integrandola con alcuni strumenti innovativi, ma non siamo e non saremo mai un’università telematica".