Avanza il processo di beatificazione dell’ex eremita di Sant’Alberico Quintino Sicuro che è divenuto venerabile, il grado sottostante a quello di beato.
Ieri mattina papa Francesco ha ricevuto in udienza privata il prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, e ha autorizzato la pubblicazione di alcuni decreti relativi a cause dei santi. Fra questi, il decreto riguardante le virtù eroiche del servo di Dio Quintino Sicuro, che fu sacerdote ed eremita di Sant’Alberico. Era nato il 29 maggio 1920 a Melissano (Lecce) ed è morto nel 1968 su un sentiero del monte Fumaiolo di Verghereto.
A 12 anni espresse il desiderio di farsi frate, ma non è riuscito a superare l’esame di ammissione; così frequentò l’istituto tecnico industriale di Gallipoli. Nel ’39 si arruolò nella Guardia di Finanza, ma comprese che la sua strada era un’altra e a 27 anni ha lasciato la divisa di vicebrigadiere per entrare nel convento dei Frati Minori di Ascoli Piceno. Vi restò due anni. Nell’autunno del ’49 è giunse all’eremo di San Francesco presso Montegallo, sentendosi chiamato da Dio alla vita eremitica. Da Montegallo, quattro anni dopo, si trasferì sul monte Fumaiolo, prendendo in custodia l’eremo di Sant’Alberico, a Capanne di Verghereto. Morì nel 1968.
Il 1° novembre 1985 il vescovo di Cesena-Sarsina monsignor Luigi Amaducci ne introdusse in sede diocesana la causa di beatificazione e canonizzazione, processo che si è concluso il 28 agosto 1991. Due anni dopo, nel 1993, gli atti processuali sono stati trasferiti a Roma, presso la Congregazione per le cause dei Santi. In diocesi sono tre ora i venerabili cesenati: oltre a don Quintino, padre Guglielmo Gattiani e Angelina Pirini.