
Giorgio La Malfa durante il suo intervento per il 25 aprile
L’orazione sul 25 aprile tenuta a Cesena dall’85enne Giorgio La Malfa (Pri) è finita nel mirino del centrodestra. "La Malfa – lo ha attaccato l’on. Jacopo Morrone (Lega) – si è esibito dal palco del 25 aprile esattamente come lo avrebbe fatto un vecchio arnese della politica più retorica e più fuori dalla realtà, del tutto asservita agli ideologismi della sinistra ancora influenzata dai dogmi del vetero-comunismo".
Enrico Sirotti Gaudenzi, consigliere comunale della Lega, ha rincarato la dose: "Per il sindaco Lattuca e o La Malfa il 25 aprile è stata un’occasione per alimentare l’odio sociale". Secca la replica del segretario Pri, Romano Fabbri: "I commenti della Lega di Salvini dell’onorevole Morrone e del consigliere comunale Sirotti in merito al discorso di Giorgio La Malfa non hanno nulla della sobrietà che imporrebbe il lutto per la morte di Papa Francesco".
Fabbri difende la disamina storica di La Malfa sulla Resistenza: "Grazie a quelle lotte, a quelle vite sacrificate per una patria libera e democratica si può essere convintamente in disaccordo ed esprimere le proprie ragioni in assoluta libertà con argomentazioni convincenti e non per slogan offensivi che non aggiungono nulla di positivo al confronto politico".
L’assessore comunale del Pri Luca Ferrini aggiunge: "Giorgio La Malfa ha svolto un’orazione strepitosa, storicamente approfondita, rivolta alle giovani generazioni perché ricordino il valore della Liberazione. E non è colpa di La Malfa se Giorgio Almirante definiva il 25 Aprile un giorno di lutto. Così come non è colpa di La Malfa se gli eredi di Almirante, con la loro falsa sobrietà, hanno cercato di estendere il doveroso lutto per il Pontefice sulla Festa della Liberazione del 2025".