ELIDE GIORDANI
Cronaca

Le denunce dei redditi. Consiglieri e assessori, la metà non è in regola

Sul sito del Comune mancano le dichiarazioni di tanti politici relative al 2022. Per la legge i trasgressori sono punibili con una sanzione fino a 10mila euro.

Le denunce dei redditi. Consiglieri e assessori, la metà non è in regola

Sul sito del Comune mancano le dichiarazioni di tanti politici relative al 2022. Per la legge i trasgressori sono punibili con una sanzione fino a 10mila euro.

Non hanno vita facile i cittadini che, come concede la legge, vogliono conoscere la situazione patrimoniale dei consiglieri comunali e dei componenti della giunta. Il sito del Comune non è del tutto aggiornato e si può inciampare in qualche informazione mancante. Ma il problema, sottolineato a più voci nei giorni scorsi al nostro giornale, è che la dichiarazione dei redditi di assessori e consiglieri è ferma, in molti casi, al 2021. Per almeno la metà di loro, dunque, mancherebbe la denuncia relativa al 2022, mentre il 2023 è ancora nei tempi consentiti. Ci sono poi casi enigmatici come quello di Luca Ferrini, assessore nella prima giunta Lattuca confermato alla Polizia locale, Legalità e Sicurezza, che non ha inviato (o il Comune non l’ha recepita e inserita nel sito internet) la denuncia relativa agli anni 2019 e 2020, mentre risulta consegnata quella del 2022. Fino a qualche giorno fa il sito mostrava solo la dichiarazione relativa al 2018: 4 anni di inottemperanze. Inadempiente risulterebbe anche l’ormai ex assessore alla Cultura Carlo Verona, oggi consigliere comunale del Pd, di cui non risultano i redditi né del 2021 né del 2022; gli ultimi pubblicati si riferiscono al 2020. Nel nutrito elenco dei trasgressori fermi al 2021, che ovviamente non comprende i nuovi eletti, ci sono gli ormai ex Gaetano Gerbino e Claudio Capponcini (Movimento 5 Stelle), Beatrice Baratelli, Fabio Biguzzi e Antonella Celletti (Lega), a cui si aggiungono il confermato Armando Strinati (Cesena 2024) e i consiglieri rieletti in rappresentanza del Partito Democratico Gianni Ceredi, Angela Giunchi, Francesca Tombetti, Andrea Vergaglia, Lorenzo Plumari e Filippo Rossini, oggi presidente del consiglio comunale. Andrea Rossi (Cambiamo) avrebbe presentato la denuncia 2022 ma mancherebbe quella relativa al 2021. Figurano nella lista di chi non ha consegnato la certificazione del 2022 anche il vicesindaco Christian Castorri e l’assessore Camillo Acerbi.

Distrazione, scarsa consapevolezza dell’obbligo, leggerezza? Fattostà che nessuna di queste opzioni risparmia le sanzioni. Come recita decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, cosiddetto Decreto Trasparenza, "la mancata o incompleta comunicazione delle informazioni concernenti la situazione patrimoniale del titolare dell’incarico dà luogo ad una sanzione da 500 a 10 mila euro a carico del responsabile della mancata comunicazione e il relativo provvedimento è pubblicato sul sito internet dell’amministrazione interessata". Ovviamente tra gli emolumenti vanno dichiarati anche le indennità percepite dagli amministratori locali rideterminate recentemente. Quando venne eletto nel 2019, il sindaco Enzo Lattuca percepiva una indennità lorda mensile di 3.718 euro per 12 mesi all’anno (senza tredicesima e contributi previdenziali). Dopo il primo adeguamento del maggio 2022 ne era scattato uno a novembre dello stesso anno, dovuto al fatto che il Comune di Cesena è stato riconosciuto capoluogo di provincia con meno di 100mila abitanti. L’indennità del sindaco era salita a 7.758 euro nel 2023 ed è arrivata quest’anno a 9.660 euro; quella del vicesindaco è stata di 5.819 euro nel 2023 e oggi è di 7.245; quella degli assessori e del presidente del consiglio comunale era salita a 4.665 euro nel 2023 mentre attualmente è di 5.769 euro. Per i consiglieri comunali c’è un gettone di presenza di 25 euro per ogni seduta di consiglio o commissione.