GIANNI BONALI
Cronaca

Lavoro, stop nelle ore più calde: “È una decisione sacrosanta, bisogna garantire la sicurezza”

L’ordinanza regionale, in vigore da ieri al 31 agosto, fissa l’interruzione nella fascia oraria 12.30-16. Il direttore di Confagricoltura Gasperini: “Molte aziende a noi associate si sono già adoperate”

Alcuni lavoratori mentre lavorano in un campo sotto al sole

Alcuni lavoratori mentre lavorano in un campo sotto al sole

Cesena, 30 luglio 2024 – Stop al lavoro nei cantieri edili, in agricoltura e nel florovivaismo in condizioni di caldo estremo in determinate fasce orarie. L’ordinanza regionale sul divieto di lavorare all’aperto nelle ore più calde della giornata, in vigore da ieri e valida fino al 31 agosto, fissa dalle ore 12.30 alle 16 il periodo temporale in cui i lavoratori devono astenersi dal mettere in atto attività che possano mettere a rischio la loro salute, viste le alte temperature registrate. “Condizioni – commenta la presidente regionale Irene Priolo – che rendono rischioso lavorare soprattutto in ambiente esterno”.

“Decisione sacrosanta, la tutela dei lavoratori viene prima di ogni altra cosa – afferma Luca Gasperini, direttore di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – perché fare prevenzione è sempre la cosa migliore. Il lavoro agricolo è spesso svolto all’esterno e una prolungata esposizione al sole può essere fonte di pericolo. Diverse aziende a noi associate si sono già adoperate nel modulare gli orari per evitare le attività nei momenti più caldi e altre lo stanno già facendo. È davvero il minimo che tutti noi possiamo fare per garantire la sicurezza a tutti i lavoratori”.

“L’ordinanza che sospende il lavoro all’aperto in agricoltura – precisa Lorenzo Biondi, segretario generale Flai-Cgil – è un risultato straordinario che è stato ottenuto grazie al lavoro del sindacato. Le temperature elevate sono una minaccia per la salute di chi lavora all’aperto in agricoltura, nella manutenzione del verde, nella forestazione e anche per tutti quelli che sono impegnati in ambienti chiusi senza ventilazione adeguata. Ma vorrei evidenziare anche la mancanza di un ammortizzatore sociale strutturale per i lavoratori agricoli a tempo determinato, che intervenga nel caso in cui si verifichino queste ‘calamità naturali’, fenomeni estremi sempre più frequenti”.

“Un bel segnale positivo quello dell’ordinanza – spiega Antonella Arfelli, segretario generale di Fillea-Cgil – che tutela anche tutti quelli che operano nel settore edile, del legno e arredo. La pausa in questione avrebbe potuto diventare operativa anche prima, visto che le alte temperature ci fanno compagnia da diverso tempo, ma il prossimo anno contiamo di partire all’inizio dell’estate con queste misure che sono assolutamente necessarie per difendere la salute dei lavoratori. Controlleremo comunque che la pausa oraria venga rispettata dalle aziende e mi auguro che anche i dipendenti si adeguino all’ordinanza che li difende da un’esposizione pericolosa nelle ore più calde della giornata”.