Il 31 dicembre sono andato all’ufficio postale di Savignano sul Rubicone a ritirare una lettera raccomandata. L’ho aperta e ho trovato il regalo e la sorpresa di fine anno: l’Inps mi ha comunicato il recupero della somma come bonus indennità una tantum di 150 euro ricevuta nel 2022 che risulta non dovuta. L’indennità è stata erogata in via provvisoria in attesa del confronto tra i redditi soggetti a Irpef presenti negli archivi Inps e quelli accertati per l’anno di imposta 2021. Il mio reddito personale, pensione e lavoro, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali ha superato i 20mila euro, tetto previsto per l’erogazione dell’indennità una tantum. Adesso l’Inps recupererà la somma in tre rate da 50 euro cadauna sulla pensione. Ho interpellato la mia commercialista, bravissima dipendente della Confcommercio, che mi ha detto che stanno arrivando tantissime lettere come la mia. Premesso che non sono figlio di 150 euro, ma io non ho mai chiesto questi soldi erogati in tempo di Covid. Perchè se l’Inps ha sbagliato ora li rivuole? Perchè prima me li dà e ora me li toglie? Perchè decide di farlo in 3 rate? Ma noi non contiamo nulla? A quale titolo l’Inps comanda il Bel Paese?
Lettera firmata