ANDREA ALESSANDRINI
Cronaca

Lattuca allarga la coalizione. Acque agitate nel centrodestra

Movimento 5 Stelle, diktat del coordinatore provinciale: alleati del centrosinistra oppure nulla. La lista di Rossi sempre più in rotta con FdI, Lega e Fi ora punta a formare il terzo polo con gli altri civici.

Lattuca allarga la coalizione. Acque agitate nel centrodestra

Lattuca allarga la coalizione. Acque agitate nel centrodestra

L’uscita allo scoperto per certi versi clamorosa del M5S ("A Cesena o ci alleeremo con Lattuca o non ci presenteremo", ha annunciato il coordinatore provinciale Mauro Frisoni) arride al centrosinistra che non avrà in ogni caso i pentastellati (8,7% alle comunali del 2019) come concorrenti alle comunali, complica i piani del centrodestra e scompagina la situazione fuori dai poli anche per quel che riguarda l’eventuale rassemblement delle forze civiche e centriste in un unico schieramento che può fungere da terzo polo. Un eventuale accordo tra Lattuca e M5S renderebbe ancora più ampia ed eterogenea la coalizione, con possibili difficoltà gestionali in termini di compattezza e coesione, ma potrebbe consentire al centrosinistra di poter aspirare anche a una vittoria al primo turno.

All’interno della lista civica Cesena Siamo Noi (9,12% alle comunali del 2019 davanti al M5S), c’è chi non avrebbe disdegnato un’alleanza con i grillini, anche per i rapporti di collaborazione tra i capigruppo rispettivi, Denis Parise e Claudio Capponcini, pista a questo punto divenuta impraticabile. Più volte la formazione civica che ha avuto come candidato nel 2014 e nel 2019 Vittorio Valletta ha rimarcato di non volersi presentare questa volta in autonomia e c’è fermento attorno alla possibile nascita di un’alleanza fra Cambiamo, orientato a non entrare nella coalizione di centrodestra, Cesena Siamo Noi e liberaldemocratici che afferiscono al consigliere comunale Luigi Di Placido, soggetto propulsore di Cambiamo che in questo progetto sta assumendo un ruolo centrale cercando di includere nell’alleanza i centristi di Italia Viva, il partito di Renzi, guidati a Cesena da Tommaso Pirini che ha fatto parte anche dei Popolari e con cui resta in contatto anche Enzo Lattuca.

Il sindaco non pare restio a rendere ancora più estesa una non certo risicata coalizione che già comprende Pd con Articolo 1 incorporato, Pri, Popolari per Cesena, Cesena 2024 e Azione, a Cesena senza una base di militanti, ma che attraverso il coordinatore regionale ha stretto già l’accordo con il sindaco. Lattuca sta per imbarcare nell’alleanza anche Fondamenta, Più Europa, Psi e Verdi. Azione di Calenda e Pri intanto sono vicini a livello nazionale a un patto federativo e il segretario regionale dell’edera Eugenio Fusignani è favorevole a liste comuni per le Europee, ognuna col proprio simbolo.

Con il provvedimento che ha istituito Cesena capoluogo intanto aumenteranno i consiglieri comunali da 24 a 32, con la soglia per accedervi che si abbassa aprendo nuovi spiragli ai partiti minori di conquistare il seggio, traguardo non raggiunto da Pri, Popolari e Articolo 1, pur premiati da Lattuca con l’assessore, ma anche nel 2019 da FdI e Fi. Si tratta di uno scenario nuovo che offre anche alle piccole formazioni di ogni schieramento maggiori possibilità di essere presenti in consiglio comunale e pure più ampi margini per il sindaco eletto di accontentare con la concessione dell’assessorato gli appetiti amministrativi di partiti e forze alleate.