L’uscita allo scoperto per certi versi clamorosa del M5S ("A Cesena o ci alleeremo con Lattuca o non ci presenteremo", ha annunciato il coordinatore provinciale Mauro Frisoni) arride al centrosinistra che non avrà in ogni caso i pentastellati (8,7% alle comunali del 2019) come concorrenti alle comunali, complica i piani del centrodestra e scompagina la situazione fuori dai poli anche per quel che riguarda l’eventuale rassemblement delle forze civiche e centriste in un unico schieramento che può fungere da terzo polo. Un eventuale accordo tra Lattuca e M5S renderebbe ancora più ampia ed eterogenea la coalizione, con possibili difficoltà gestionali in termini di compattezza e coesione, ma potrebbe consentire al centrosinistra di poter aspirare anche a una vittoria al primo turno.
All’interno della lista civica Cesena Siamo Noi (9,12% alle comunali del 2019 davanti al M5S), c’è chi non avrebbe disdegnato un’alleanza con i grillini, anche per i rapporti di collaborazione tra i capigruppo rispettivi, Denis Parise e Claudio Capponcini, pista a questo punto divenuta impraticabile. Più volte la formazione civica che ha avuto come candidato nel 2014 e nel 2019 Vittorio Valletta ha rimarcato di non volersi presentare questa volta in autonomia e c’è fermento attorno alla possibile nascita di un’alleanza fra Cambiamo, orientato a non entrare nella coalizione di centrodestra, Cesena Siamo Noi e liberaldemocratici che afferiscono al consigliere comunale Luigi Di Placido, soggetto propulsore di Cambiamo che in questo progetto sta assumendo un ruolo centrale cercando di includere nell’alleanza i centristi di Italia Viva, il partito di Renzi, guidati a Cesena da Tommaso Pirini che ha fatto parte anche dei Popolari e con cui resta in contatto anche Enzo Lattuca.
Il sindaco non pare restio a rendere ancora più estesa una non certo risicata coalizione che già comprende Pd con Articolo 1 incorporato, Pri, Popolari per Cesena, Cesena 2024 e Azione, a Cesena senza una base di militanti, ma che attraverso il coordinatore regionale ha stretto già l’accordo con il sindaco. Lattuca sta per imbarcare nell’alleanza anche Fondamenta, Più Europa, Psi e Verdi. Azione di Calenda e Pri intanto sono vicini a livello nazionale a un patto federativo e il segretario regionale dell’edera Eugenio Fusignani è favorevole a liste comuni per le Europee, ognuna col proprio simbolo.
Con il provvedimento che ha istituito Cesena capoluogo intanto aumenteranno i consiglieri comunali da 24 a 32, con la soglia per accedervi che si abbassa aprendo nuovi spiragli ai partiti minori di conquistare il seggio, traguardo non raggiunto da Pri, Popolari e Articolo 1, pur premiati da Lattuca con l’assessore, ma anche nel 2019 da FdI e Fi. Si tratta di uno scenario nuovo che offre anche alle piccole formazioni di ogni schieramento maggiori possibilità di essere presenti in consiglio comunale e pure più ampi margini per il sindaco eletto di accontentare con la concessione dell’assessorato gli appetiti amministrativi di partiti e forze alleate.