ANDREA ALESSANDRINI
Cronaca

L’appello del vescovo: "Avanti per Pio VII beato"

Regattieri richiede che la causa di beatificazione proceda più celermente. L’anno chiaramontiano si chiuderà il 20 agosto in cattedrale col cardinal Zuppi.

L’appello del vescovo: "Avanti per Pio VII beato"

L’appello del vescovo: "Avanti per Pio VII beato"

Manca solo l’ultimo atto per la solenne chiusura dell’anno chiaramontiano, dedicato al papa cesenate Pio VII, Barnaba Chiaramonti, morto nel 1823.

Si terrà martedì 20 agosto e a presiedere la solenne concelebrazione eucaristica in Cattedrale sarà l’arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinal Matteo Zuppi. Hanno chiuso nel frattempo anche le quattro mostre allestite tra storia, cultura e curiosità che ruotano attorno alla figura del pontefice che hanno raccolto ampio apprezzamento.

Domenica scorsa si è tenuto l’ultimo evento culturale, la presentazione in biblioteca Malatestiana di due volumi sul pontefice che dovette far fronte a Napoleone. Uno è dedicato agli atti del convegno internazionale di studi, curati dal professor Marino Mengozzi, su "Pio VII Chiaramonti (1800-1823). Le svolte di un pontificato" svoltosi alla sala Piana della Malatestiana il 13 ottobre scorso.

L’altro volume presentato è stata un omaggio a Chiaramonti di don Silvio Bersani, l’ultimo rettore di Santa Cristina e custode del tempio di Valadier. Sono intervenuti il vescovo di Cesena-Sarsina, mons. Douglas Regattieri, l’abate di Santa Maria del Monte Mauro Maccarinelli. Hanno preso la parola lo storico Mario Prignano, caporedattore centrale del Tg1 e Davy Marguerettaz dell’Università degli Studi di Insubria. Ha portato il saluto l’assessore alla cultura del comune di Cesena Camillo Acerbi, e ha aperto l’incontro il curatore dei volumi, Marino Mengozzi.

Il vescovo Regattieri nel suo intervento ha auspicato che si sblocchi l’impasse per la causa di beatificazione di Pio VII, avviata nel 2007 quando la Congregazione delle cause dei santi, a nome della Sede Apostolica, ha concesso il “nulla osta” all’introduzione del processo di beatificazione di Pio VII. Attore della causa è stata inizialmente la diocesi di Savona-Noli dove papa Chiaramonti soggiornò prigioniero di Napoleone dal 1809 al 1812.

Successivamente è stata interessata la diocesi di Cesena dopodiché la causa è stata affidata alla diocesi di Roma.