
"L’antica chiesa dei Cappuccini è da salvare"
A Cesenatico c’è un’autentica sollevazione sul rischio della chiusura della chiesa dei Cappuccini. Lo storico edificio di culto presente nel cuore del borgo marinaro sin dal tardo Medioevo, potrebbe rimanere presto senza una guida. I frati Cappuccini, qui presenti per almeno quattro secoli, a fine millennio hanno lasciato e il loro posto dal 2000 è stato preso dai frati della Congregazione dei Fratelli di San Francesco, che ha sede a Nogarole Rocca in provincia di Verona. Tuttavia anche questi frati sarebbero in ritirata e quelli attualmente presenti a Cesenatico farebbero ritorno nella sede centrale della Congregazione.
Appena si è sparsa la voce, lo scorso anno si sono attivati in tanti per mantenere aperta una chiesa che è parte integrante della città di Cesenatico, tant’è che oltre ai fedeli, anche chi non frequenta questo luogo di culto si oppone alla chiusura e firma una petizione, che di fatto è una supplica rivolta ai Fratelli di San Francesco e al vescovo della diocesi di Cesena-Sarsina, Douglas Regattieri. In città continuano a circolare le voci più disparate e c’è chi sostiene sia imminente la chiusura della chiesa. Le firme sinora raccolte ed indirizzate i Fratelli di San Francesco sono oltre 3mila, quindi la mobilitazione è in atto.
Il sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli, pur non essendo un abituale frequentatore dei luoghi di culto, si è attivato e ha espresso la sua contrarietà all’ipotesi di una chiusura della chiesa dei Cappuccini, facendosi anch’egli portavoce di un malcontento molto forte tra i cittadini. Il suo predecessore Roberto Buda, uomo di dichiarata area cattolica e praticante da una vita, è tra gli uomini di Cesenatico strenui difensori del luogo di culto.
Un altro ex sindaco, Damiano Zoffoli, primo cittadino dal 1997 al 2004, poi consigliere regionale ed europarlamentare, esce pubblicamente per dire la sua: "È un grande segno di speranza che la comunità di Cesenatico tutta si sia mobilitata da mesi per chiedere che la chiesa dei cappuccini, nel cuore della nostra città, con i Fratelli di San Francesco rimanga una presenza viva e aperta ad accogliere preghiere e persone che cercano pace e risposte ai loro bisogni più profondi".
"Le ragioni della chiusura? – continua – Si parla del calo di vocazioni e della collocazione periferica del convento. Tuttavia, per chi crede, è il momento di intensificare le preghiere per le vocazioni e per i superiori della comunità francescana che devono decidere e scommettere nella chiesa come ci chiede ogni giorno Papa Francesco. La ricchezza di Cesenatico non si misura solo dal numero delle presenze turistiche. Senza quella presenza, saremmo tutti più poveri".
Giacomo Mascellani