REDAZIONE CESENA

L’adolescenza, il periodo dei sogni e dell’entusiasmo

La lettura della poesia “il sabato del villaggio” di Leopardi mi ha fatto riflettere sulle mie speranze e i miei timori per il futuro. Qualche tempo fa desideravo crescere velocemente, insomma chi non vorrebbe farlo? Essere adulto è un traguardo e un’avventura per noi adolescenti, ma credo che ora che sono proprio nel pieno dell’adolescenza, vorrei rimanere così, ferma in questo tempo per sempre. Non approvo la negatività di Leopardi, ma sono sicura che lui sappia cos’è l’età media. Noi adolescenti abbiamo dei sogni, c’è chi vuole diventare militare, chi artista, chi atleta, chi scrittore, chi maestro, chi medico… ma nessuno sa cosa lo aspetta. Nessuno sa quale sarà la sua vita futura. E’ per questo che l’adolescenza è il periodo più bello della vita, perché hai la possibilità di sognare e di credere in qualcosa di difficile. Non hai pensieri per la testa, non ti preoccupi di nulla a parte delle verifiche, soprattutto quella di matematica. E’ questo il bello dell’adolescenza, non pensare a nulla, godersi ogni giorno come se ce ne fossero altri mille. Avere sogni e desideri, ed essere sicuri di avverarli. Aspettarsi ogni cosa dalla vita, sognare ad occhi aperti. Questa è l’adolescenza.

Siamo sempre tutti così felici e spensierati. Sogniamo un futuro perfetto. Siamo consapevoli dei problemi della società, dei problemi economici, delle guerre in Paesi poveri, dei pericoli: li conosciamo e li comprendiamo, abbiamo degli ideali, dei pensieri, ma rimangono dentro di noi, in una parte ancora nascosta, anche alla nostra testa. Vediamo solo il bello di ogni situazione, non significa che ciò che ci circonda sia tutto perfetto, ma significa che vogliamo e abbiamo bisogno di trovare sempre una soluzione.

Quando penso al mio futuro, penso al mondo, a Hollywood, a montagne innevate, a posti sperduti, a estese pianure, a immensi oceani, a piccoli villaggi, all’alba sul mare, al tramonto in collina, alla notte stellata, agli scout intorno al fuoco, ai campeggi, alle campagne, a spiagge di notte, a penne stilografiche, a fogli su fogli scritti da cima a fondo, ai boschi in autunno, a libri, ad un’amaca tra gli ulivi, a un fiume nascosto, all’acqua agitata delle cascate. Penso a tutto questo. Ho grandi speranze nel mio futuro, ma ciò non significa che si avvereranno e sono felice così.

Ringrazio di essere così, ringrazio di essere capace di sognare, ringrazio di essere capace di apprezzare, ringrazio di essere dotata di cuore, ringrazio di essere dotata di immaginazione...

La cosa più bella dell’adolescenza è promettere a qualcuno più grande di te, oppure direttamente a te stessa, di vivere una vita felice, di amare ogni singolo momento. Mi sento libera quando sono sola in un grande prato in campagna, mi metto a correre, penso a Harry Potter, a Percy Jackson, ad Anna dai capelli rossi, ad Hunger Games e a tanti altri libri che devo ancora leggere. Penso a ciò che mi fa stare bene. Dopo aver corso ed aver liberato tutto lo stress e la pressione della scuola, mi butto per terra e rido. Rido perché va tutto bene, rido perché non sono sola, rido perché ho tanti amici, rido perché posso sognare, rido perché mi sento libera.

Non mi interessa ciò che mi aspetta, non mi interessa se mi troverò davanti a tante difficoltà, non mi interessa perché ora, in questo momento, sono felice, felice di essere io e di essere qui.

Sofia Gardini, 3^D