L’abbraccio con i tifosi, autografi e selfie. Tutti in fila per ’Tatanka’ Dario Hubner

La leggenda bianconera è tornata in città per l’iniziativa messa in piedi dalla Bkt prima del fischio d’inizio del match tra Cesena e Brescia

L’abbraccio con i tifosi, autografi e selfie. Tutti in fila per ’Tatanka’ Dario Hubner

La leggenda bianconera è tornata in città per l’iniziativa messa in piedi dalla Bkt prima del fischio d’inizio del match tra Cesena e Brescia

Campioni si diventa, ma lo stile o ce l’hai o non e ce l’hai. Dario Hubner appartiene alla prima categoria, quella di chi sul campo si è meritato i titoli di capocannoniere in serie C, B (a Cesena ) e A, entrando nel cuore di decine di migliaia di tifosi e che fuori continua a dimostrarsi un uomo da applausi. Lo si è visto – nel caso servissero conferme – anche ieri mattina, quando ‘Tatanka’ si è presentato in piazza della Libertà nell’ambito di un evento organizzato da Bkt, sponsor del campionato cadetto, che durante tutta la stagione viaggerà nelle città delle squadre iscritte alla competizione organizzando eventi di fidelizzazione. Ieri è stato il turno di Cesena: vista la concomitanza del match contro il Brescia, Bkt ha pensato di ‘vincere facile’, coinvolgendo Dario Hubner, indimenticato ex di entrambi i club, le cui tifoserie sono peraltro gemellate tra loro. Nel cuore di Cesena è così arrivato il grande trattore verde griffato dallo sponsor che ha trainato un palco itinerante nel quale ha preso posto il ‘Bisonte’: capello brizzolato, sorriso gentile, pennarello in mano e tanta voglia di incontrare chi non vedeva l’ora di rivivere gli anni tra il 1992 e il 1997 durante i quali Hubner divenne una bandiera bianconera. Dalle 11.15 in effetti si è formata una lunga fila di sportivi impazienti di ricevere in omaggio da Bkt un pallone, farselo autografare in presa diretta da Hubner e immortalare il momento con una i foto ricordo. Complice anche l’orario scolastico, tra i presenti l’età anagrafica dominante era quella dei genitori di oggi, ragazzi di ieri, che il ‘Bisonte’ lo hanno visto dal vivo dai gradoni di un ‘Manuzzi’ d’altri tempi. Con tutti loro Hubner si è trattenuto a chiacchierare, personalizzando le firme con dediche speciali, stringendo mani e sorridendo con quella cortesia che non viene dalle imposizioni degli sponsor, ma dallo spirito di chi non ha smesso di esser un campione anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo.

Luca Ravaglia