ERMANNO PASOLINI
Cronaca

‘La via degli dei’, 133 km tra la natura in Appennino

Giacomo Rocchi e Andrea Ceroni hanno affrontato la sfida: "Abbiamo percorso il cammino in cinque giorni: da piazza Grande a Bologna fino a Firenze".

‘La via degli dei’, 133 km tra la natura in Appennino

Giacomo Rocchi e Andrea Ceroni

Hanno camminato per 5 giorni facendo 133 chilometri da Piazza Grande a Bologna fino a Piazza della Signoria a Firenze, percorrendo in alcuni tratti l’antica via Flaminia denominata la "Via degli Dei". Loro sono Giacomo Rocchi, 25 anni di Savignano sul Rubicone, medico, laureato nel maggio scorso a Bologna e Andrea Ceroni 25 anni, di Felloniche di Roncofreddo, assistente sociale e attualmente educatore professionale.

Come è nata l’idea?

"Erano anni che pensavamo di fare questo cammino".

Quante tappe avete fatto? "Cinque. La prima Bologna Badolo di 26 chilometri, dormendo nell’ostello Casetta di Badolo in una camerata con quindici letti; poi Badolo-Pian di Balestra oltrepassando la località più famosa che è la Madonna dei Fornelli per 32 chilometri fermandoci all’hotel Case delle Guardie; terza tappa Bian di Balestra-Santa Lucia per 18 chilometri e pernottamento all’hotel ristorante Gualtieri; quarta tappa Santa Lucia-San Piero A Sieve di 21 chilometri pernottando all’affittacamere Lety; ultima tappa fino a Piazza della Signoria per 36 chilometri".

Quanto vi siete allenati per il Cammino degli Dei?

"Non abbiamo fatto particolari allenamenti, perchè alla nostra età si pratica già sport".

Il momento più difficile?

"Per me – dice Andrea Ceroni – alla fine della seconda giornata gli ultimi sei chilometri sono stati micidiali. Stavo male, avevo dolori lancinanti ovunque e non arrivavamo mai al posto dove dovevamo fermarci a dormire. Per me – aggiunge Giacomo Rocchi – durante la terza tappa in un tratto in discesa molto sconnesso sulla Flaminia Militare presso il Monte Di Fo".

La soddisfazione più bella? "Per me – dice Andrea Ceroni – a Firenze davanti a un piatto con una fiorentina gigante. Per me – aggiunge Giacomo Rocchi – avere visto Andrea riuscire arrivare in piazza della Signoria perchè dalla seconda tappa diceva che voleva ritirarsi e tanta altra gente lo spronava ad andare avanti".

Quale è la cosa più bella che avete tratto da questa esperienza?

"Avere conosciuto tanta gente con cui abbiamo condiviso il cammino e con cui si è creato un bellissimo rapporto, inaspettato, che continuiamo a mantenere tramite i social. Poi i paesaggi naturalistici del nostro Appennino che solo camminando si possono ammirare".

La cosa più curiosa che vi hanno detto durante il cammino? "Che riuscire a portarlo a termine sarebbe stata la nostra resurrezione e di non mollare".

Lo rifareste?

"Sì, soprattutto per le persone che abbiamo conosciuto e i bei rapporti che si sono creati fra di noi. Un ricordo che ci porteremo per sempre nel cuore".