Cesena, 13 ottobre 2023 – "In questo momento al sentimento di cordoglio si unisce la rabbia". I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Forlì-Cesena commentano così l’ennesima tragedia sul lavoro. Quella che martedì pomeriggio ha colpito un operaio moldavo che ha perso la vita mentre stava pulendo una betoniera.
Ventiquattro ore prima a Gambettola un operaio di 42 anni è morto schiacciato da un muletto in un’azienda agricola. A seguito delle due tragiche morti sul lavoro, Enzo Lattuca, sindaco di Cesena e presidente della provincia, in accordo e condivisione con le organizzazioni sindacali, ha convocato un incontro per il prossimo 30 ottobre per costituire insieme alle parti sociali un tavolo provinciale sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. "Salute, sicurezza sul lavoro e legalità sono imprescindibili – commenta Lattuca –, i tragici eventi degli ultimi giorni ci devono far riflettere: la civiltà di un paese si misura dalla qualità e dignità della vita dei cittadini, non si può morire sul luogo di lavoro nel 2023".
Filcams Cgil Forlì Cesena, Fisascat Cisl Romagna e Uiltucs Uil Cesena nutrono il timore che Il lavoratore di 56 anni che ha perso la vita all’azienda Bissioni prestasse servizi con condizioni contrattuali dubbie e chiedono alle autorità di fare luce su quanto accaduto nel più breve tempo possibile. Il timore dei sindacati al momento non è confermato. "Sul tema degli infortuni sul lavoro teniamo un’attenzione altissima - aggiunge il segretario generale Cisl Romagna, Francesco Marinelli - perché i dati del nostro territorio sono assolutamente drammatici, e se ancora non ci siamo resi conto di questa situazione credo che questi due eventi mortali accaduti a Cesena a distanza di 24 ore attestino una situazione pesantissima".
Tredici persone hanno perso la vita in Romagna dal primo gennaio ad oggi. Cosa non funziona? "I punti deboli – dice Marinelli – riguardano i temi dei controlli, che spesso mancano e il tema della formazione su cui bisogna investire di più. Oltre alla formazione e si deve investire nell’addestramento per prevenire incidenti mortali e infortuni. Siamo in ritardo: da un anno e mezzo si discute del nuovo accordo Stato Regioni in tema di formazione obbligatoria sulla sicurezza e intanto le vite si spezzano".