La strada verso il futuro ha una parola d’ordine: transizione ecologica (digitale e green). E sono ormai un esercito le aziende locali che hanno accolto la sfida della sostenibilità coniugando il fare impresa con la salvaguardia dell’ambiente. Secondo dati di Invest in Emilia-Romagna - il sito regionale per la promozione degli investimenti - nella nostra regione le realtà produttive identificate come appartenenti alla green economy coprono un’ampia gamma di settori, da quelli tradizionali come rifiuti o acqua a quelli che, indipendentemente dal settore, agiscono nel rispetto dell’ambiente. A settembre 2023 l’Osservatorio GreenER in tutta la regione ne ha censite circa 7 mila, con un fatturato di oltre 90 miliardi di euro e 280.000 dipendenti. Il 19 per cento appartiene al settore Agroalimentare (3.049 aziende), seguono le aziende del ciclo rifiuti (14 per cento), della mobilità (12 per cento) e della meccanica (11 per cento). Di tutte queste l’11 per cento - quasi 800 imprese - è collocato nella provincia di Forlì-Cesena. Quali sono dunque, per scendere nella singola identità pur senza pretesa di esaustività, le aziende cesenati ecosostenibili che fanno un uso più efficace delle risorse naturali nell’ottica della riduzione degli sprechi, valorizzano gli ecosistemi, privilegiano le politiche economiche intergenerazionali e ricorrono a fonti di energia pulita e rinnovabile? Per renderle visibili nei loro processi, spesso fuori dai riflettori della cronaca, si spendono con vitalità varie associazioni. Da qualche anno ci prova anche Legambiente Emilia-Romagna attraverso il premio all’Innovazione che segnala interessanti case history. Tra le aziende cesenati premiate sono emerse qualche anno fa Magazzini Generali Raccordati, deposito doganale, logistica per conto di terzi; Oikos (Gatteo Mare), ditta specializzata nella produzione di vernici e prodotti per la decorazione a base di acqua e a basso impatto ambientale; Romagna Compost società costituita da Hera S. p. A. per la gestione dell’impianto di produzione del compost. L’evento "Territorio in transizione. Primo Tour della Sostenibilità" promosso da Confartigianato ha segnalato l’impegno green dell’impresa metalmeccanica Mpc che si occupa di lavorazione dei metalli, la cooperativa sociale Il Solco di San Mauro Pascoli operativa nel riciclo e recupero dei rifiuti; Errebiplast di Sarsina, che lavora sottoprodotti per la finitura delle calzature e Siropack, leader nei sistemi innovativi di packaging.
La cesenate Mpc di Stefano Soldati attua un sistema di welfare aziendale in cui i dipendenti che si sposano e fanno figli ottengono incentivi straordinari. La Cooperativa sociale Il Solco presieduta da Gianfranco Gasperoni, che dà lavoro a 170 addetti fra cui 40 con svantaggio certificato, sta investendo sulla transizione energetica con nuovi impianti fotovoltaici. Er Lux, titolare Emanuele Rinieri, opera sul fronte dell’efficienza energetica, e Errebi Plastic di Sarsina, titolare Gabriele Pancisi, investe nell’economia circolare. Cna, che offre una "diagnosi energetica" alle piccola aziende che vogliono fare i conti con l’adozione di forme alternative di energia e l’impatto positivo della transizione energetica sui bilanci, mette in rete l’esperienza del Centro Dentistico Romagnolo di Cesena e dell’azienda di carpenteria metallica Nanni Ottavio di Savignano sul Rubicone. Ma tra tutte quella che s’impone per risultati e originalità è E.coCRE, consorzio nato tra grandi aziende cesenati e non (attualmente 120) per l’approvvigionamento energetico, che ha raccolto la sfida dei cambiamenti climatici. Oggi è strutturata in 4 unità di business, elettricità, gas, green e e-mobility ed ha destato curiosità anche per la piantumazione di 1.000 alberi di paulownia in un terreno a Borgo Ca’ di Quaiotto, nel comune di Sogliano al Rubicone. Per inciso la paulownia è una pianta a rapido accrescimento capace di immagazzinare rilevanti quantità di CO2 con conseguenti risultati positivi sull’aria,