Il tempo è scaduto. Ieri si è tenuta l’udienza davanti al gip del tribunale di Forlì per l’archiviazione del fascicolo sull’omicidio di Cristina Golinucci, la ragazza 21enne di Cesena scomparsa 32 anni fa al convento dei Frati Cappuccini. Il giudice si è riservato di decidere, ma la procura ha teso una mano alla madre di Cristina, Marisa Degli Angeli. "La pm Laura Brunelli ha detto direttamente a Marisa, presente in udienza, che qualunque cosa accada, non smetterà mai di cercare la verità". Lo riferisce l’avvocata Barbara Iannuccelli dell’associazione Penelope che sostiene la famiglia Golinucci da anni. "Comunque andrà – ha detto l’avvocata – il fascicolo non verrà mai chiuso definitivamente, perché è un’indagine contro ignoti e se subentrano nuovi elementi di prova si può riaprire il caso in ogni momento. C’è stato un confronto vis a vis tra Marisa Degli Angeli e il pubblico ministero che ha detto alla madre di Cristina che il fascicolo non si chiuderà mai. Quindi al di là di una possibile archiviazione per una questione tecnica, le indagini potranno continuare. Abbiamo già discusso su un’eventuale archiviazione e riapertura. Adesso aspettiamo la decisione del gip".
Marisa Degli Angeli non si arrende e ieri si è presentata ancora una volta in tribunale per dire no all’archiviazione del caso, appoggiata dagli avvocati e sostenuta da 41.500 persone, tanti gli italiani che hanno firmato la petizione online. Le firme sono state depositate nel fascicolo delle indagini. Cristina Golinucci scomparve dal convento dei Frati Cappuccini di Cesena il 1° settembre del 1992. Uno dei sospettati, Emanuel Boke, il giovane africano che frequentava il convento, che confessò l’omicidio di Cristina e poi ritrattò, è ancora da ricercare e nuove persone, importanti per le indagini, sono ancora da sentire. Tra i sospettati, oltre a Boke, c’è anche uomo di 60 anni legato alla chiesa e al volontariato, e un infermiere. Recentemente un nuovo esposto è stato presentato in procura. Si punta il dito contro un ex fidanzato di Cristina che il giorno della scomparsa, lasciò la sua auto rossa parcheggiata a convento, sui colli di Cesena, a fianco della Cinquencento azzurra della ragazza. "Io sono molto delusa dalle istituzioni – ha detto ieri Marisa Degli Angeli – però devo continuare a sperare e cercare".