La prima ’A’ non si scorda mai. Quel Cesena-Mantova del 1973

Domenica ricorre una sfida per nulla banale, proprio contro i virgiliani iniziò la grande storia bianconera .

La prima ’A’ non si scorda mai. Quel Cesena-Mantova del 1973

Il presidente Dino Manuzzi nella festa promozione in A

Cesena-Mantova, ultimo atto domenica alle 15 al Manuzzi, ha il sapore di una sfida particolare e non solo per il sentito gemellaggio tra le tifoserie che dura da oltre trent’anni, nato via Brescia, grazie anche al feeling di entrambi i gruppi con i supporter delle rondinelle. Le radici sono più profonde e indimenticabili. La storia bianconera, infatti, cominciò a diventare grande proprio da lì: il 10 giugno 1973 i romagnoli di Gigi Radice battendo alla penultima giornata, alla Fiorita, per 2-1 i virgiliani (poi retrocessi) conquistarono per la prima volta la promozione in A classificandosi con 49 punti (secondi insieme al Foggia) alle spalle del Genoa a quota 53.

Fu la giornata dell’apoteosi della Romagna alla presenza anche delle telecamere Rai e del telecronista Nando Martellini, un aereo dal cielo lanciava volantini che incitavano all’impresa, palloncini colorati ovunque poi al termine del match in piazza del Popolo ciambella e albana per tutti e via alle feste che durarono un mese. Ma soprattutto lo stadio era esaurito con autentiche acrobazie da parte dei temerari tifosi sulle vertiginose impalcature costituite dai tubi Innocenti. Seduto sui gradini della tribuna il presidente Dino Manuzzi, nervosissimo e in trance, ripeteva a chi gli stava al fianco "tenetemi per un braccio che divento matto". La gara si mise sui binari giusti al 58’ con la rete di Augusto Scala, poi al 77’ raddoppiò Carnevali su rigore, tre minuti dopo accorciò il difensore virgiliano Bertuolo che pose così fine al record di imbattibilità per la B del portiere Claudio Mantovani bloccandolo a 1.251 minuti.

Questa la formazione mandata in campo da Gigi Radice che probabilmente avrebbe già meritato la promozione la stagione precedente quando si classificò invece al sesto posto, prove generali per il trionfo: Mantovani, Ceccarelli, Ammoniaci, Festa, Frosio, Brignani, Catania, Scala, Braida, Orlandi, Carnevali (78’ Pasqualini).

Da allora ad oggi. Il Mantova è partito bene in campionato, esprime un bel gioco e un 4-3-3 convincente, figlio delle teorie di un tecnico emergente come Davide Possanzini. Per i biancorossi 10 punti e quarto posto (con la Cremonese) in classifica contro gli otto dei bianconeri. I virgiliani, già al momento seguiti da un migliaio di tifosi, sono reduci dal successo di misura sul Cittadella. Nel cammino due sconfitte (a Bari e in casa della Juve Stabia, un pari (a Reggio Emilia) e tre vittorie (con il Cittadella appunto, sulla Salernitana e il Cosenza, tutte interne). L’ultima sfida tra Mantova e Cesena è recentissima (4 maggio scorso) e nobile, prima gara della Supercoppa di serie C (poi vinta dai bianconeri) quando la squadra, allora di Toscano, conquistò il Martelli per 2-1 con reti di Corazza al 63’, momentaneo pareggio di Debenedetti all’83’ e gol vittoria al 92’ di Cristian Shpendi, due minuti dopo traversa dei virgiliani. Cesena contro Mantova non sarà mai, quindi, una partita banale.