
Marinella Mondaini
Romagnola di nascita; russa per matrimonio, studi e convinzione politica. Marinella Mondaini, 63 anni, nata nell’ospedale Santa Colomba a Savignano, ma originaria di Sogliano al Rubicone, vive a Mosca da 34 anni dopo essersi sposata con un russo. Laureata in lingua e letteratura russa, traduttrice e interprete, giornalista, è anche un volto noto televisivo, spesso ospite dei programmi di Mediaset, sempre schierata tenacemente in difesa delle ragioni di Putin sull’invasione dell’Ucraina.
Tanti anni lontana dall’Italia. Sente la nostalgia?
"Tanta per la terra natia, Sogliano al Rubicone, il mare che mi manca moltissimo. Poi il cibo". Tipo?
"Sono golosa di piadina e di tortelli. La piadina la compro precotta e me la porto in Russia. I tortelli di mia mamma Maria, che purtroppo non c’è più, non sono mai riuscita a farli uguali. Così mi devo accontentare dei tortelli che producono gli italiani insieme ai russi nei dintorni di Mosca".
Come fu il passaggio da Sogliano a Mosca?
"Io lavoravo già a Radio Mosca da due anni. Poi incontrai il mio futuro marito e continuai lavoro e studi. Il trasferimento era già avvenuto di mia spontanea volontà per approfondire la conoscenza della lingua russa".
Tornerà a Sogliano prima o poi?
"Non lo so. Per ora sto bene a Mosca. In questo momento di crisi internazionale, di guerre e punizioni inflitte ingiustamente alla Russia, mi sento più libera lì che in Italia".
Ha mai incontrato Putin?
"Di persona no. Però ho incontrato Maria Zakharova portavoce del Ministero degli Esteri".
Lei è stata più volte ospite a Rete 4. Poi d’improvviso le sue opinioni non si sono più sentite. Cosa è successo?
"Ho deciso io di non partecipare più perchè non mi lasciavano mai finire di parlare. La pluralità di opinioni era solo di facciata e io, che difendevo la posizione della Russia, servivo solo per farmi dare addosso. Tanto è vero che sui social ho ricevuto insulti e minacce. Quando mi hanno richiamato ho risposto che avrei partecipato solo per presentare il mio libro che sto scrivendo sulla storia dell’Ucraina, del Donbass e delle radici storiche del conflitto in atto".
Pensa che il presidente Trump ce la farà a riportare la Pace fra Russia e Ucraina?
"Si sta sforzando ed è già un buon passo che abbia telefonato a Putin, perchè i rapporti erano interrotti da anni e con l’ex presidente Biden non c’è stato verso di collaborare".
La sua ricetta per fare cessare la guerra e smetterla con migliaia di morti?
"Devono andare avanti le trattative dirette tra Usa e Russia. Per risolvere il nocciolo della questione ossia i motivi che hanno portato la Russia a iniziare l’operazione speciale militare: la sicurezza nazionale della Russia e l’espansione della Nato a est".
Ha mai pensato di entrare in politica?
"I fatti del Donbass del 2014 hanno risvegliato in me una passione politica e la voglia di giustizia che mi era stata insegnata da mio babbo Francesco dirigente del Pci di Sogliano. Sono già in politica e quello che è successo a Rete 4 lo dimostra".
Come giudica la posizione dell’Italia sulla guerra in Ucraina?
"E’ una posizione di sudditanza al volere degli Stati Uniti. L’Italia si è avviata su un binario di russofobia e di belligeranza contrariamente al desiderio del popolo italiano e contravvenendo all’articolo 11 della Costituzione Italiana che recita che l’Italia ripudia la guerra".