Il fascino di un luogo senza tempo per la storia della nostra città si respira anche quando la storia, al suo interno, pare essersi fermata, tra pareti demolite, pavimenti in fase di rimozione, soffitti a volta e strutture in legno che evocano tempi e suggestioni passate. Nel mese di novembre è stato avviato l’intervento riguardante la ristrutturazione, il restauro e il consolidamento di palazzo Oir che dopo avere ospitato la direzione generale dell’Ausl è stato ceduto, nel 2019, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena al Comune al fine di creare la nuova sede della Pinacoteca cittadina.
Considerata la complessità e l’imponenza dell’opera, le prime settimane di cantiere hanno riguardato principalmente le predisposizioni legate alla sicurezza. Ieri il sindaco Enzo Lattuca e l’assessore ai lavori pubblici Christian Castorri hanno effettuato un sopralluogo all’interno del palazzo che si estende su una superficie complessiva di 1.400 metri quadrati, compresi 72 metri di galleria al primo piano, destinata a rappresentare uno dei punti più scenici della futura pinacoteca. Ad accompagnarli c’erano gli architetti Silvia d’Elia, Daniele Saragoni e Giuseppe Leoni, l’ingegnere Sabrina Giammarchi e il capo cantiere Ermanno Casanova. L’ammontare complessivo dell’intervento è di 7 milioni e 190.000 euro, di cui 5,5 milioni assegnati a Cesena dal Ministero della Cultura. L’obiettivo del progetto è quello di mettere a disposizione il patrimonio artistico cittadino secondo un nuovo allestimento, in nuovi spazi espositivi e con relativa dotazione tecnologica. La storia di uno degli edifici simbolo della città è antica: le sue prime pagine furono scritte nel 1400 come ospedale cittadino, a sua volta costruito dopo la demolizione di un altro nosocomio che si trovava invece fuori dalle mura.
Proprio partendo dal lontano passato di quel luogo, la cui funzione venne ulteriormente rilanciata negli anni dei Malatesta, il sindaco Enzo Lattuca si è soffermato sull’attenzione rivolta dall’amministrazione comunale ai suoi ospedali: "Al momento siamo al lavoro a palazzo Oir e nell’edificio che ospita l’Iti e che un tempo era anch’esso un ospedale. Stiamo poi lavorando alla realizzazione della nuova grande struttura sanitaria della città, senza dimenticare ovviamente la costante attenzione che dedichiamo al ‘Bufalini".
A palazzo Oir i lavori dovrebbero durare circa due anni, con le previsioni attuali che parlano della rimozione del cantiere nel gennaio del 2027. L’intervento è in ogni caso complesso perché prevede - tra le altre cose – il rifacimento del tetto, l’adeguamento antisismico della struttura, interventi sui pavimenti e su numerosi altri aspetti strutturali. Al termine, verranno collocate le opere d’arte, nell’intento di allargare il ‘polo culturale diffuso’ di Cesena, che non avrà un unico museo della città, ma tante sue diramazioni. A uso e consumo dei turisti, ma non solo: "Pensiamo anche di attirare l’attenzione dei cesenati – ha concluso Lattuca – da una parte presentando in maniera accattivante e innovativa un patrimonio artistico di grande valore e dall’altro rendendolo fruibile agli studenti, come luogo ideale per tante lezioni di storia dell’arte".