La musica contro il dolore. La testimonianza di Monia

Una cantante di Bellaria ha raccontato la sua esperienza di vita che la vede combattere da anni contro una brutta malattia. "Bisogna vincere l’indifferenza".

La musica contro il dolore. La testimonianza di Monia

William Raffaeli, presidente della Fondazione Isal. , e l’artista Monia Angeli

La sua voce ha commosso il pubblico con una testimonianza dolorosa e struggente. Si è tenuta venerdì sera, a Gambettola, una emozionante serata che ha visto la partecipazione della cantante bellariese Monia Angeli, fondatrice della scuola di canto Academy musicale. Diplomata in canto jazz, laureata in lettere classiche e vocologia, da anni, Monia vive con una malattia oncologica, in costante bilico tra la vita e la morte. La sua testimonianza ha toccato il tema dell’indifferenza verso il malato e il suo bisogno di lenire la sofferenza per poter vivere con dignità il proprio percorso di malattia.Monia Angeli, che non cerca vendetta né risarcimenti, ha espresso un’unica richiesta: la speranza. La speranza che la società e la medicina tornino a vedere la persona, senza perdersi in formalità e documenti, ma dando valore al silenzio del dolore.

La testimonianza di Monia è stata raccolta dal dottor William Raffaeli, presidente della fondazione Isal, che da oltre venti anni è impegnata nella ricerca della cura contro il dolore cronico. "Chiedo scusa - ha detto Raffaeli – a nome di una società che, troppo spesso, tace di fronte al dolore dei pazienti. Durante la serata è emerso quanto, nonostante gli sforzi, la comprensione scientifica e clinica del dolore come vera e propria malattia non sia ancora penetrata a fondo nella cultura medica".

In questi giorni è in corso in tutta Italia l’iniziativa ‘Cento Città contro il Dolore’, promossa dalla Fondazione Isal, per ribadire e sensibilizzare su quanto sia urgente una rigorosa disciplina medica, basata sull’ascolto e sull’empatia, affinché le cure siano realmente adeguate alla drammaticità della condizione di chi supera ogni giorno la soglia degli ambulatori con la speranza di essere visto e ascoltato.

"Noi di Fondazione Isal – dice Raffaeli – continueremo a promuovere una maggiore consapevolezza e attenzione verso i malati, affinché il loro dolore non venga più trascurato.

Per ulteriori informazioni: Fondazione Isal - www.fondazioneisal.it

Annamaria Senni