
A ventuno anni dalla morte di Marco Pantani l’amore dei tifosi nei suoi confronti non è mai venuto a mancare
Cesena, 14 febbraio 2025 – Prosegue senza fine il caso della morte di Marco Pantani che 21 anni fa ha commosso e sconvolto milioni di tifosi e appassionati di ciclismo, quando il 14 febbraio 2004 appresero della prematura scomparsa del più grande scalatore del ciclismo moderno. Da allora ad oggi ci sono state indagini ed inchieste su più fronti, con fascicoli aperti, chiusi, riaperti e poi chiusi ancora, nella procura di Forlì-Cesena dove i magistrati indagarono per le scommesse clandestine e l’estorsione sui fatti di Madonna di Campiglio del 5 giugno 1999 quanto il Pirata venne ingiustamente fermato quasi al termine di un Giro d’Italia che in pratica aveva già vinto; e nella procura presso il tribunale di Rimini per omicidio, sulla morte certificata il 14 febbraio 2004 in una stanza del residence Le Rose di Rimini.
In questi anni le nebbie si sono diradate e la realtà è più chiara, anche perchè è stata confermata l’esistenza di una organizzazione criminale della camorra legata alle scommesse clandestine che ha messo le mani sulle provette del sangue di Pantani (come testimoniano camorristi, pentiti e persone presenti a Madonna di Campiglio), appunto dal Giro d’Italia 1999; mentre secondo i giudici rimase più nebulosa l’ipotesi della presenza di altre persone all’interno del residence di Rimini, dove il giorno di San Valentino di ventuno anni fa morì il campione.
In un mondo dell’assurdo, nessuno aveva pensato di unire due aspetti che in una situazione spazio temporale sono l’uno la conseguenza dell’altro. Ci sta però lavorando la Procura di Trento, che ha acquisito i fascicoli relativi alla scomparsa del campione di Cesenatico indagando per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alle scommesse clandestine e collegata al decesso del ciclista. I magistrati hanno chiesto gli atti ai colleghi delle procure di Rimini e Forlì. Sono già una quindicina le persone convocate. I magistrati di Trento sono intervenuti perchè competenti sul territorio di Madonna di Campiglio.
Gli avvocati Fiorenzo e Alberto Alessi della famiglia Pantani intervengono in questi termini: "Adesso si sta indagando su dei fatti relativamente ai quali si sarebbe dovuto e potuto indagare prima e tempestivamente. C’è un filo rosso che lega Madonna di Campiglio 1999 alla morte di Marco a Rimini nel 2004. Storicamente possiamo affermare che quel controllo ematico non aveva i crismi della regolarità e ormai è chiaro. Ora si cerca di fare chiarezza e abbiamo anche un procedimento di opposizione alla richiesta di archiviazione pendente al tribunale di Rimini per quanto riguarda l’ipotesi di omicidio. Su Trento lasciamo lavorare in tranquillità un ufficio di Procura che sta svolgendo a pieno la propria funzione".
Giacomo Mascellani