Niente paura, ma anche niente soldi. In compenso però, tanti danni. I ladri che venerdì intorno alle 23 hanno preso di mira lo sportello bancomat dell’ufficio postale di Pievesestina, non hanno nemmeno aspettato che fosse notte, evidentemente sprezzanti dei rischi che correvano, in particolare visto il tipo di operazione al quale intendevano dedicarsi. L’operazione prevedeva in effetti di far esplodere la cassa adibita ai prelievi e collocata a fianco dello sportello di via Dismano. Pare però che le cose non siano andate come sperava chi ha fatto detonare le lamiere che proteggono la cassaforte . L’esatta ricostruzione di quanto accaduto è ancora in corso, ma dai primi riscontri pare che gli assaltatori non siano riusciti a mettere le mani sul denaro contenuto nell’involucro blindato, o almeno sulla gran parte di esso, perché le conseguenze dell’esplosione avrebbero enormemente complicato l’accesso alle banconote. Ovviamente quanto accaduto non è passato inosservato, soprattutto ai residenti i cui appartamenti si trovano ai piani superiori rispetto all’ufficio postale. In alcuni casi si sarebbero anche registrati dei danni ai vetri e a una muratura. Pare che i ladri abbiano utilizzato l’ormai noto sistema della ‘marmotta’. Il nome deriva dalla sorta di fischio che si avverte prima dell’esplosione e che richiama il richiamo dell’animale, ma nei fatti l’operazione consiste nell’inserire una quantità di esplosivo per poi farlo detonare attraverso una miccia. Le esplosioni udite sarebbero state due, ma anche su questo aspetto serve fare ancora piena chiarezza. Le forze dell’ordine sono al lavoro, anche con l’ausilio delle telecamere della zona, nell’intento di dare un’identità ai responsabili del gesto, entrati in azione quando la città non era ancora addormentata. Ne è testimonianza il fatto che anche il bar vicino avesse chiuso i battenti da poco. Il rischio di essere colti sul fatto era dunque decisamente alto.
Purtroppo non è la prima volta che quella zona viene presa di mira per questo genere di operazione, dal momento che fino a qualche anno fa in quegli spazi era ubicata la filiale di un istituto di credito che in più occasioni aveva dovuto fare i conti con questo genere di raid. Il tutto senza considerare le condizioni di stress dei residenti, costretti loro malgrado a fare i conti con situazioni decisamente allarmanti, che spesso li portano a svegliarsi di soprassalto, temendo per la sicurezza, loro e della loro abitazione. A ‘invogliare’ chi ha cattive intenzioni c’è probabilmente anche la vicina presenza dello svincolo sia dell’autostrada che dell’E45, in grado di rappresentare una veloce via di fuga.