
Marco Casali, capogruppo FdI
"Biblioteca Malatestiana, numeri in calo: serve un cambio di rotta. E la Rocca può essere la chiave per risalire la china. Se Cesena vuole tornare a brillare, deve ripartire dai suoi tesori, ma con una visione nuova e integrata". Lo dice Marco Casali, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, che su questo tema ha rivolto un’interrogazione a Camillo Acerbi, assessore al Bilancio e alla Cultura.
Cosa dicono i numeri che le sono stati forniti?
"Che siamo fermi al palo: la Biblioteca Malatestiana, così com’è, non riparte. I dati più recenti sull’affluenza alla parte antica dello storico complesso cesenate parlano chiaro: nel 2023 e 2024 si sono registrati rispettivamente 17.737 e 17.586 visitatori, numeri decisamente inferiori rispetto alla media pre-Covid, che tra il 2015 e il 2019 superava stabilmente quota 20.000 visitatori all’anno".
Qual è il problema?
"Non è solo questione di quantità, ma anche di qualità. Nonostante possa fregiarsi del titolo ‘Memoria del Mondo’, l’appeal internazionale della Malatestiana risulta oggi fortemente ridimensionato: nel 2024 solo il 13% dei visitatori era composto da stranieri, principalmente tedeschi e francesi. Un dato che evidenzia quanto la promozione turistica sia ancora troppo sbilanciata su eventi locali e concentrata quasi esclusivamente sulla parte moderna della biblioteca, trascurando il cuore pulsante del patrimonio cesenate".
Camillo Acerbi non è solo assessore alla Cultura, ma anche al Bilancio, immaginiamo che sia attento ai conti...
"Anche sul fronte economico la situazione desta preoccupazione. I biglietti a prezzo intero venduti nel 2024 sono stati appena 5.577, meno di un terzo del totale, a testimonianza di una politica di accessi forse troppo generosa e poco sostenibile. Prima del Covid l’incasso annuo era superiore a 60.000 euro, dopo il Covid è stato più basso. Se possiedi qualcosa di importante, quell’importanza dovrebbe riflettersi anche nel suo valore economico. Un pensiero sul costo del biglietto e sulle numerose categorie agevolate è necessario, al pari di una strategia promozionale più ambiziosa e meno autoreferenziale".
Cosa bisognerebbe fare, secondo lei?
"L’amministrazione deve partire da un’analisi lucida e critica che porterà a una conclusione inevitabile: occorre cambiare rotta. E il primo passo potrebbe essere quello di creare un legame più forte con un altro grande monumento cittadino: la Rocca Malatestiana".
Perché?
"Il potenziale di un binomio Biblioteca-Rocca è enorme. Ma per funzionare servono una migliore accessibilità alla Rocca, percorsi integrati e una narrazione che valorizzi la storia malatestiana come fulcro dell’identità cesenate. Non si tratta solo di mettere insieme due attrazioni, ma di costruire un’offerta culturale robusta, evocativa e coniugabile, capace di attrarre un pubblico più vasto. In quest’ottica la partecipazione al progetto ‘Capitale italiana della cultura 2028’, che vede Forlì capofila, deve essere uno stimolo. Cesena ha le carte in regola per giocare da protagonista, a patto di volerlo davvero. Perché i tesori non devono rimanere nascosti: vanno scoperti, raccontati e messi a disposizione di tutti".
re.ce.