LUCA RAVAGLIA
Cronaca

La lezione della Cesena Basket 2005. Quando il rispetto vale più di una vittoria

Sabato sera un allenatore del vivaio è andato di persona a zittire i tifosi di casa chiedendo correttezza verso gli avversari

Il riminese Thomas Calegari era. già finito nel mirino di un gruppo di giovani tifosi (non tesserati per la Basket 2005). Il club ha risposto con una lezione di senso civico

Il riminese Thomas Calegari era. già finito nel mirino di un gruppo di giovani tifosi (non tesserati per la Basket 2005). Il club ha risposto con una lezione di senso civico

Ieri mattina in Comune a Cesena la politica e lo sport parlavano tra loro, confrontandosi non su come coltivare il talento di un campione, ma su come far crescere persone migliori. A partire dai ragazzi e dalle ragazze che praticano attività agonistica e dal pubblico (spesso formato da genitori o da amici degli atleti) che si siede in tribuna a fare il tifo.

Troppe volte, purtroppo, prevaricando gli steccati del lecito per trascendere in una accozzaglia di ingiurie e comportamenti sopra le righe che nulla hanno a che fare con lo sport.

Sul tema ha in particolare insistito con fermezza il sindaco Enzo Lattuca, soffermandosi sui pessimi esempi che si concretizzano a bordo campo e sui quali spesso le stesse società coinvolte finiscono col soprassedere con troppa faciloneria. In particolare tra i dilettanti.

La cosa bella è quando si possono citare tentativi di andare in controtendenza.

Parliamo di basket. E’ la sera di sabato 5 ottobre e al PalaIppo la Cesena 2005 inizia la nuova stagione del campionato di Divisione Regionale 1, che sarebbe la serie D, ospitando la Tiberius Rimini. Certo, i riflettori dei grandi campionati non sono puntati qui, ma la tribuna è comunque gremita di storici appassionati, di parenti, di ragazzini del vivaio, di amici e di amici degli amici. Si tifa e si prova a dare una mano alla squadra di casa, che in effetti parte col motore ingolfato.

Tra le fila avversarie c’è Thomas Calegari, personaggio noto nel panorama cestistico emiliano romagnolo, che ha disputato mille partite, non è più uno sbarbato e gioca perché vuole divertirsi, sapendo di poter ancora fare la sua validissima figura in campo.

Per due anni era finito nel mirino di alcuni giovani tifosi cesenati, non tesserati per la Basket 2005 (ricevendo le scuse del club) e ricorda bene i precedenti. Soprattutto quello legato all’episodio più lontano, quando il limite del rispetto verso l’avversario venne ampiamente superato.

Per questo sabato sera 5 ottobre Thomas Calegari è guardingo. Palla a due, primi palleggi e prime voci dal fondo della tribuna. Le prime, ma anche le ultime (o quasi), perché la società cesenate che ospita l’incontro si muove in fretta. Lo fanno i giocatori in campo, che si fermano a chiedere toni diversi e lo fanno i rappresentanti della Cesena Basket 2005, non per dovere di circostanza, ma per chiarire come si vedono le cose da quelle parti. Dunque ecco che uno degli allenatori del vivaio si alza dal suo posto e si trasferisce in mezzo ai giovani tifosi. Non urla, non insulta. Parla con loro. E spiega. Spiega che non è così che deve funzionare intorno a un campo da basket. Il tono del tifo cambia anche perché lui resta lì, a guardarsi tutto il resto della partita da una posizione inconsueta. Così si va avanti con qualche sfottò per gli avversari e tanti applausi per quelli in casa. Come è bello che sia. Perché per il silenzio assoluto c’è la musica lirica a teatro.

Cesena perde, avrebbe potuto vincere, ma un blackout nel terzo quarto rovina tutto. In tribuna, poco distante dai ragazzi cesenati, c’è un gruppetto di tifosi riminesi. E’ finita, si torna a casa. Uno di loro si alza, ma va nella direzione opposta all’uscita. Raggiunge il tecnico del vivaio biancazzurro che si era adoperato per tutto il tempo parlando di valori che troppo spesso paiono fuori moda e gli stringe la mano. Poi torna: "E’ stato bello vedere un allenatore comportarsi così". Ha ragione.