REDAZIONE CESENA

La dignità del lavoro passa attraverso il riconoscimento dei diritti

La centralità e dignità del lavoro sono valori fondamentali nella nostra Costituzione, ma le giovani generazioni si trovano in una condizione di incertezza a causa delle forme atipiche di lavoro e dei bassi salari. Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro non si ridurrà se non si investe nell'istruzione e nella formazione.

La centralità e dignità del lavoro sono valori scolpiti nella nostra Costituzione. Quale lavoro? In quali condizioni?

Domande più che mai attuali alla luce delle tre transizioni epocali che stiamo vivendo: quella demografica (con il crollo della natalità), quella digitale (intelligenza artificiale) e quella ambientale-energetica.

La problematica è particolarmente sentita dalle giovani generazioni che si percepiscono in una condizione di estrema incertezza.

Nel mercato del lavoro giovanile prevalgono le forme atipiche dei contratti con un reddito esiguo o proposte che neppure possono a buon diritto definirsi lavoro, come i tirocini extracurriculari. Il paradosso del mondo del lavoro è tale che oggi molte aziende cercano lavoratori e non riescono a trovarli. Anzi molti ragazzi si dimettono.

Non hanno voglia di lavorare? O piuttosto si tratta di una maggiore consapevolezza riguardo ai propri diritti? I giovani cercano un lavoro dignitoso, un salario adeguato, un bilanciamento tra professione e tempo libero, un contesto inclusivo, la sicurezza dei luoghi di lavoro.

Il ‘mismatch’ tra domanda e offerta di lavoro non potrà ridursi se gli imprenditori si prefiggono solo di massimizzare i profitti e se le istituzioni non attuano adeguati investimenti per l’istruzione e la formazione.