C’è stata la corsa, certo, la mezza maratona competitiva legata al circuito Fidal che da Cesena ha portato gli atleti fino a Cesenatico, fermando il cronometro, per i migliori, sotto l’ora e dieci minuti. Complimenti, dovuti e meritati. Ma il racconto della giornata di ieri dedicata alla raccolta fondi per la lotta all’Alzheimer e alle malattie neurodegenerative deve iniziare da davanti allo stadio Manuzzi, una manciata di minuti prima delle 8.30, orario designato per la partenza della ‘Grande Marcia’ non competitiva, che ha raccolto tantissime adesioni, 6mila, un migliaio in più rispetto allo scorso anno. C’è la musica, si balla, si applaudono i partecipanti alla mezza maratona che sfilano in parata andando a tutta verso il mare e ci si guarda intorno. Intorno c’è un fiume di magliette verdi, quelle create ad hoc per l’occasione e griffate col logo dell’evento.
C’è anche chi ha indossato t-shirt bianche, personalizzate a colpi di pennarello: ‘Corro per il ricordo di mio babbo’ si legge in quella di uomo. I ricordi sono il filo più sottile che tiene unite le famiglie colpite da questa patologia, che si porta via tantissime immagini di quello che è stato. La malattia cancella i ricordi, ma nessun figlio dimentica l’affetto di un genitore. E ogni volta in cui serve è lì, in prima fila a ricambiare. Anche se l’effetto magari svanisce in una manciata di minuti. O di secondi. Conta il sorriso, non la sua durata. Quando finisce, ne può iniziare un altro. Era di questo che si parlava ieri mattina davanti allo stadio, dimostrando che i malati e le loro famiglie non sono soli. Il ricavato delle iscrizioni servirà a sostenere i progetti della Fondazione Maratona Alzheimer. Così si ritorna alla musica, all’assessora Elena Baredi, che col grembiule delle Cucine Popolari offre pane e Nutella ai partenti. C’è anche Gianluca Vicini, figlio di Azeglio, storico ex ct della nazionale azzurra ai mondiali di calcio di Italia 90 e a cui, per il sesto anno, grazie al decisivo apporto del Panathlon Cesena rappresentato dal suo presidente Dionigio Dionigi, è dedicata la corsa. Si parte. Si va verso il mare, piano o forte, sempre con l’animo in spalle. I motivi per essere lì, in una domenica mattina di fine estate, sono tanti e tutti encomiabili. Perché coprire 21 chilometri (o 16 nel caso della Grande Marcia, o ancora 8 o pure solo 2 intorno al parco di Levante di Cesenatico dove c’è l’arrivo) è sempre una sfida. Una sfida che prima di vincere conta avere il cuore di affrontare. Parlando di cronometri, il migliore è stato Hicham Boufars, sul traguardo in un’ora, 8 minuti e 51 secondi, davanti a Rachid Benhamdane e Lorenzo D’Altri. Mentre tra le donne la prima è stata Federica Moroni (un’ora, 22 minuti e 40 secondi) che ha preceduto Giorgia Bonci e Giorgia Venturi. Complimenti, a tutti. Perché davvero ieri hanno vinto tutti.
Luca Ravaglia