Cesena, 11 marzo 2023 – "È un anno che non sento mia figlia, e nessuno sa dov’è. L’ultima telefonata è stata dilaniante. Lei mi chiedeva di giocare al telefono a ’indovina l’oggetto’. Le dicevo che avevo tanta voglia di vederla, ma lei (a mio parere intimorita dalla madre) non rispondeva".
Filippo Zanella, cesenate di 46 anni, non nasconde il dolore e la rabbia che prova da quando, un anno e mezzo fa, la sua bambina di 8 anni e mezzo gli è stata sottratta a Cesena dalla madre di origine polacca e portata in Polonia. Già nel settembre scorso il giudice del tribunale di Stettino aveva riconosciuto con un provvedimento esecutivo al padre il diritto di riportare la piccola in Italia, a Cesena, dove ha sempre vissuto, ma a tuttora non si sa dove si trovi la bambina, che potrebbe essere stata tenuta nascosta dalla madre nell’ultimo anno e mezzo.
"Abbiamo dapprima denunciato la madre per sottrazione internazionale di minore ma ora abbiamo chiesto di riqualificare il fatto in sequestro di persona - dice l’avvocatessa Barbara Urbini che tutela il padre della piccola assieme all’avvocato Sofia Carlino -. La bambina è stata strappata al padre. Se la madre venisse indagata per sequestro di persona, reato più grave, sarebbe possibile anche adottare delle misure cautelari più pesanti per la donna, come la detenzione in carcere".
"Mia figlia è una bambina molto vivace, molto intelligente, le piace giocare ed è avvenutorosa - dice Filippo Zanella, di professione fisioterapista - a casa ho ancora i suoi regali impacchettati che aspetto di darle ".
Anche la Commissione Europea ha deciso di intervenire nella vicenda, e lo scorso 26 gennaio ha avviato una procedura di ’infrazione’ contro la Polonia per mancata protezione dei minori nei procedimenti familiari transfrontalieri, a seguito della violazione del diritto da parte del tribunale costituzionale polacco. La Commissione Europea ha ritenuto che vi sia ’un sistematico e persistente fallimento delle autorità polacche nell’esecuzione rapida ed efficace delle sentenze che ordinano il ritorno dei minori rapiti in altri Stati membri dell’Ue’.
"Quando qualcuno mi chiede come sto vorrei rispondere: ’immagina che venga rapito tuo figlio, da una persona che ti odia, e immagina di non avere più notizie da un anno e mezzo’. Io ho la fortuna di poter pagare tre avvocati che mi assistono - dice Zanella - ho la fortuna di potermi permettere di pagare uno psicologo che mi aiuti. La mia rabbia e il mio dolore sono indescrivibili e io mi ritrovo a ripercorrere più e più volte questa drammatica vicenda, già narrata troppe volte a parenti, amici, legali, ex compagni di classe di mia figlia che chiedono se la rivedranno. E io, davvero, non lo so più se la rivedrò e le istituzioni in tutto questo cosa fanno? Dovrebbero muovere le montagne, e invece?".
Filippo Zanella si era separato dalla compagna anni fa e il giudice italiano aveva stabilito l’affidamento congiunto della bambina ai due genitori. A settembre 2021, dopo due settimane dall’inizio della seconda elementare, la madre è partita per la Polonia con la piccola, dicendo che doveva andare a trovare i genitori gravemente malati. Da allora le tracce della bambina si sono perse. Comparsa davanti al magistrato polacco, la donna non ha mai rilevato dov’era la piccola. "Mia figlia da un anno e mezzo non frequenta una scuola e non ha un medico che la segua - continua il padre - a otto anni non si può vivere in questo modo".