
La zona della palestra del Cubo: alcune famiglie hanno segnalato una nuova situazione di degrado con spacciatori e sbandati che hanno fatto irruzione sui campi e negli spogliatoi della struttura
Irruzioni in palestra nel corso degli allenamenti pomeridiani e serali, personaggi male assortiti trovati a vagare negli spogliatoi o sotto la doccia alla presenza di giovanissime e giovanissimi atleti che intanto erano entrati per cambiarsi, urla e intimidazioni. Il ‘Cubo’ continua a fare paura. O quanto meno a mettere in forte soggezione tanti dei suoi avventori, a partire da quelli più giovani e dalle loro famiglie. Dopo le segnalazioni pubblicate dal Carlino nelle quali si parlava del fatto che il parcheggio sottostante il complesso scolastico non è ancora stato isolato e precluso alle cattive frequentazioni come invece la Provincia e il Comune avevano assicurato sarebbe accaduto a partire marzo, ieri sono arrivate nuove segnalazioni. In particolare riguardanti la palestra del complesso che, al termine delle lezioni, diventa un punto di riferimento per varie associazioni sportive del territorio e per i loro iscritti, che molto spesso atleti del settore giovanile, maschile e femminile.
"I nostri ragazzi non si sentono sicuri – è l’amaro commento dei genitori che più volte in questi mesi si sono rivolti ai rispettivi club di riferimento chiedendo di segnalare agli uffici competenti una situazione che non può essere tollerata - E’ inaccettabile che un gruppo di ragazzine entri nello spogliatoio dopo l’allenamento e si imbatta in persone senza fissa dimora, che vagano nel locale o addirittura fanno la doccia. Il tutto senza dimenticare le incursioni durante le sedute in campo". Una volta si è pure dovuto fare i contri con lo stato alterato di un giovane entrato in campo alla guida di un monopattino. E non c’è solo quello, tanto che anche gli uffici comunali sarebbero stati più volte contattatati per segnalazioni di vario tipo, abbinate a richieste di intervento. A partire per esempio dal collocamento di un paio di fari nella zona dell’ingresso della palestra. "Pare poco e invece potrebbe fare la differenza, soprattutto di inverno, quando il buio arriva presto e camminare nel vialetto che collega la strada alla palestra, mette soggezione. Non è una richiesta complessa, ma al momento ancora nessuno è intervenuto".
Nel frattempo, c’è da fare i conti con le conseguenze, a partire dalle decisioni di quelle famiglie che, non potendo accompagnare i figli, temono che questi possano fare brutti incontri e arrivano a tenerli a casa dagli allenamenti per ragioni di sicurezza. "Non è giusto, perché le associazione sportive i costi delle palestre li pagano, ma per quali servizi? E non si venga a dire che si vuole enfatizzare il problema, perché sarebbe ancora più avvilente. Prima di liquidare la questione come una faccenda di poca cosa, bisognerebbe trovarcisi di persona in questo ambiente". Mentre le proteste si sommano, continuano i lavori di restyling nell’area della stazione ferroviaria: "Il punto non è abbellire la zona, ma renderla sicura. E per farlo serve fare di più. Servono le forze dell’ordine, che di certo non possono dedicarsi 24 ore al giorno a pattugliare il Cubo, ma che devono poter essere messe nelle condizioni di rinfrancare lo spirito degli avventori, tranquillizzandoli con la loro presenza. Tutte le stazioni ferroviarie sono nervi scoperti in termini di degrado? Può darsi, ma la peculiarità cesenate sta nel fatto che dall’altra parte della strada, c’è il polo scolastico più frequentato della città".