Cesena, 4 luglio 2023 – “Il problema è tutto qui, in questi due mazzi che tengo in mano". A essere a Borgo delle Rose, tra i campi di grano sopra a Borello e a guardare le spighe appena raccolte dall’agricoltore Gabriele Graffieti, il quadro è chiarissimo: dove sono passate le cavallette, non è rimasto più niente. O quasi. "La situazione è drammatica – argomenta Graffieti – perché ci vede esposti su tanti fronti. Il primo è stato quello dell’alluvione: le frane per lungo tempo hanno reso inaccessibili i terreni e anzi c’è ancora chi ha le proprietà isolate e non riesce a raggiungerle. Cosa pensano le istituzioni? Che il grano possa essere trebbiato a settembre? Chi anche è riuscito ad arrivare ad azionare i macchinari, ha però dovuto fare i conti con una prima raccolta praticamente inservibile, martoriata dalla fortissima pioggia. Per questo speravamo tutti nel secondo raccolto, quello che sta per arrivare".
E che, almeno in questa zona collinare, è invece già stato preso di mira dalle cavallette. "Ce ne sono a nugoli – conferma Graffieti – e per di più gli insetti stanno ‘crescendo’. Quando saranno adulti, sarà un disastro. Avevamo sentito previsioni che parlavano di un ritardo nella loro comparsa, ma non è affatto vero. L’emergenza c’è già, eccome".
Servono aiuti, aiuti importanti e immediati. E invece – a parte le discussioni alle quali la politica si sta aggrovigliando in questi giorni – di fatti non se ne stanno vedendo. E più passa il tempo, peggio è.
“Il settore primario è essenziale – osserva Graffieti – perché è da qui che arriva ciò che finisce nelle tavole degli italiani. Senza questo, sarebbe davvero durissima per tutti. Non ha senso fare classifiche tra chi ha perso poco, molto o tutto, in città come in collina o in montagna, in casa o in azienda. La partita non è questa, ma è fondamentale ricordare a tutti che le emergenze in questo momento sono ovunque e devono essere risolte. Ne va anche dell’indotto. Cosa dovrei fare io con le buste paga che compilo ogni mese se non fossi più in grado di portare avanti il lavoro? E le famiglie dei miei dipendenti verso cosa andrebbero incontro?".
La lista delle recriminazioni di Graffieti è lunga: "Pensiamo anche ai carburanti e al loro costo. Il gasolio, guarda un po’, è ancora in aumento. Intendiamoci, nessuno chiede niente di gratuito, ma almeno domandiamo un minimo di attenzione, un occhio di riguardo verso chi è già piegato da tantissimi altri tipi di problemi. E’ possibile che non si possano approntare degli sgravi o dei sussidi su questo genere di acquisto? Non per andare a fare passeggiate al volante, ma per recarsi al lavoro sui campi…". Il tema dei contributi è in effetti spinoso da più punti di vista: "In passato in questo periodo dall’Unione Europea arrivava una prima tranche di contributi che per chi è nel pieno dell’attività è spesso essenziale. A oggi è tutto bloccato. Tutto fermo. Non si sa nulla. E invece noi abbiamo bisogno di risposte. Perché questo mestiere rischia di sparire, i figli sempre meno spesso sono pronti a sobbarcarsi di sacrifici senza gratificazioni nelle attività dei genitori e dunque figuriamoci chi dovrebbe iniziare a muovere i suoi primi passi partendo da zero. Semplicemente, a queste condizioni il sistema non può reggere".